Un attacco ransomware ha recentemente colpito il sistema informatico dell’ospedale di Napoli, causando una serie di problemi e preoccupazioni. L’entità dell’attacco e le sue conseguenze sono attualmente in fase di valutazione, ma si teme che le ripercussioni possano essere gravi. Al momento, la natura dei dati violati rimane sconosciuta.
La risposta alla crisi
In seguito all’attacco, la Direzione Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, guidata da Bruno Frattasi, ha inviato il CSIRT (Computer Security Incident Response Team) per contribuire alla gestione della crisi.
Il CSIRT sta lavorando per comprendere l’entità dell’attacco e fornire supporto all’ospedale per un ripristino rapido ed efficace. Frattasi ha esortato tutte le strutture sanitarie pubbliche a proteggere i loro sistemi informatici attraverso l’adozione di soluzioni tecniche e organizzative appropriate, compreso l’aggiornamento costante dei sistemi per prevenire futuri attacchi.
La conferma dell’attacco
La conferma dell’attacco è arrivata anche attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale dell’ospedale. L’attacco è avvenuto il 1 luglio e sono in corso valutazioni per definire la portata dell’attacco e la natura dei dati violati. Considerando la natura sensibile dei dati gestiti dall’ospedale, un’eventuale esfiltrazione potrebbe avere gravi ripercussioni, soprattutto per i pazienti. Al momento, non sono state formulate ipotesi in merito ai responsabili dell’attacco, ma è probabile che si tratti di una gang di cybercriminali con finalità estorsive.
Le implicazioni dell’attacco
Questo attacco mette in luce l’importanza della sicurezza informatica nel settore sanitario. Le strutture sanitarie gestiscono una grande quantità di dati sensibili e un attacco informatico può avere conseguenze devastanti. È fondamentale che queste strutture adottino misure di sicurezza adeguate per proteggere i loro sistemi e i dati dei pazienti.