Nel 2020, come risposta alla decisione di Apple di passare dai processori Intel ai propri SoC di derivazione ARM – a caldo cercammo di spiegare perché il chip M1, il primo della gamma Apple Silicon, è così veloce – fu presentato il progetto Asahi Linux.
Asahi Linux è un progetto open source che vuole fornire una soluzione Linux completa e funzionale per i sistemi basati su Apple Silicon. La maggior parte delle delle distribuzioni non è infatti compatibile con i SoC ARM utilizzati da Apple sui suoi Mac.
Gli sviluppatori di Asahi Linux stanno svolgendo un gran lavoro: di recente hanno svelato i segreti della GPU in uso sui chip M1 con il preciso intento di massimizzare anche le prestazioni grafiche.
Passare da macOS ad Asahi Linux potrebbe avere senso per alcuni utenti che cercano un’alternativa open source e più flessibile al sistema operativo proprietario di Apple. Nel caso di Asahi Linux, infatti, gli utenti hanno accesso al codice sorgente e possono personalizzarlo secondo le proprie esigenze. Ciò risulta di grande interesse per coloro che desiderano un maggiore controllo sul sistema operativo e la capacità di adattarlo a specifiche esigenze.
Come far funzionare Netflix su Asahi Linux
Ci sono però alcune cose che ancora non funzionano con Asahi Linux installato sui sistemi Mac basato su SoC Apple Silicon. Una di queste è la riproduzione di contenuti Netflix e Spotify: entrambe le piattaforme, infatti, si appoggiano alla tecnologia DRM Widevine di Google per la protezione dei dati in streaming.
Abbiamo visto cos’è e come funziona Widevine e perché non è possibile usare servizi come Netflix su piattaforma che non sono ufficialmente supportate da Google.
Il supporto ufficiale di Widevine su Linux è assicurato solo per l’utilizzo del browser Chrome su una macchina con una CPU compatibile x86 o x86-64: per questo motivo è impossibile riprodurre i contenuti Netflix su Asahi Linux.
Lo sviluppatore e ricercatore David Buchanan è riuscito a portare Widevine e Netflix su Asahi Linux senza ovviamente aggirare o violare il sistema DRM (Digital Rights Management). Nel suo lungo post tecnico, Buchanan spiega com’è ha potuto raggiungere l’ambizioso traguardo.
Attingendo al repository della distribuzione Arch Linux si è scoperta l’esistenza di un pacchetto che apre al porting di Widevine.
Si tratta di codice che non è ufficialmente supportato da Arch Linux: installandolo, però, la tecnologia DRM diventa immediatamente utilizzabile.
Buchanan spiega che il pacchetto per Arch Linux non era utilizzabile così com’era con Asahi Linux. Quest’ultimo, infatti, usa una dimensione delle pagine in memoria pari a 16 KB quando Widevine lavora con una dimensione delle pagine pari a 4 KB.
In informatica, una pagina è un’unità virtuale utilizzata dal sistema operativo per gestire la memoria fisica disponibile sul sistema. La memoria del dispositivo viene divisa in pagine di dimensioni fisse (tipicamente di 4 o 8 KB): quando un programma ha bisogno di accedere alla memoria, il sistema operativo mappa le pagine di memoria virtuale destinate al programma stesso utilizzando la memoria fisica disponibile sul sistema.
Il ricercatore ha così sviluppato una patch per rendere il pacchetto Widevine per Arch Linux destinato ai sistemi ARM compatibile anche con i sistemi operativi che usano una dimensione di pagina pari a 16 KB e ha contattato il manutentore del pacchetto per incorporare la patch.
Installando il pacchetto Widevine per Arch Linux su Asahi Linux, gli utenti possono quindi adesso godere dei contenuti Netflix e degli altri protetti da DRM anche sui sistemi Mac di nuova generazione.
L’unico scoglio finale consiste nel modificare la stringa user agent del browser sostituendola con la seguente (derivata da un sistema Chrome OS):
Asahi Linux è ancora in fase di sviluppo attivo e non è ancora completamente stabile o pienamente funzionale ma sta facendo progressi significativi anche grazie al contributo attivo della comunità.