Recependo una direttiva europea, anche l’Italia si doterà presto di un suo “registro pubblico delle opposizioni“. Si tratta di un elenco contenente le numerazioni telefoniche degli utenti che non desiderano essere contattati dalle società che si occupano di telemarketing. Una misura che mira ad azzerare la ricezione di chiamate promozionali da parte degli utenti che esprimeranno un esplicito dissenso. L’iscrizione alla “black list” nazionale potrà avvenire utilizzando molteplici canali (compilazione di un modulo elettronico, invio di un’e-mail, fax o contatto telefonico) e sarà gestita da un soggetto terzo scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Gli operatori che effettuano chiamate di tipo promozionale, per l’invio di materiale pubblicitario, per la vendita diretta o per ricerche di mercato, saranno autorizzate a contattare solamente gli utenti consenzienti ossia coloro che non risultano iscritti nello speciale registro istituito da Ministero.
Le società di telemarketing dovranno registrarsi al sistema pagando una quota: le liste via a via aggiornate e pubblicate avranno validità limitata in modo da costringere gli operatori ad adeguare frequentemente le proprie basi di dati.
Secondo il Garante della Privacy permarrebbero comunque alcune difficoltà con particolare riferimento alle persone anziane: un impianto del genere presume che sia l’abbonato al servizio telefonico a farsi “parte attiva” ed a richiedere la sua iscrizione nel registro pubblico. Un’operazione, questa, che un anziano potrebbe non riuscire a portare a termine.
Non è poi specificato entro quanto tempo una numerazione verrà aggiunta al registro e non è ancora chiaro se vi sarà modo di verificare, attraverso un pannello di consultazione pubblico, se tale operazione sia andata a buon fine.