La britannica ARM ha appena annunciato il nuovo core Cortex-A77 che, nel corso dei prossimi mesi, costituirà la base per i nuovi SoC utilizzati nei dispositivi mobili top di gamma. ARM Cortex-A77 utilizza la terza generazione del design DynamIQ, tecnologia che avevamo presentato a suo tempo (ARM presenta la tecnologia DynamIQ, evoluzione di big.LITTLE) e che permette di miscelare in ciascun cluster core di differente tipologia e potenza.
Secondo i tecnici dell’azienda d’Oltremanica, le performance del nuovo Cortex-A77 dovrebbero essere migliori del 20% (in termini di istruzioni per ciclo di clock, IPC) rispetto al predecessore mantenendo la frequenza di lavoro a 3 GHz e il processo costruttivo a 7 nm.
Nei calcoli in virgola mobile il progresso dovrebbe essere pari al 35%, nell’elaborazione sugli interi del 20%.
ARM non ha parlato di balzi in avanti in termini di consumi energetici: semplicemente, mantenendo invariata l’efficienza, si registreranno prestazioni migliori.
Il balzo in avanti in termini di IPC è principalmente collegato al fatto che pur trattandosi di una CPU ARMv8.2, sono state implementate una serie di ottimizzazioni architetturali che, tra l’altro, hanno permesso di ottimizzare significativamente la banda passante.
Contestualmente, è stata presentata la nuova GPU Mali-G77 che dovrebbe offrire un balzo in avanti del 40% in termini prestazionali rispetto alla Mali-G76 ed essa assicurare sì consumi energetici ridotti (del 30%).
Performance che consentiranno ai singoli produttori hardware di realizzare configurazioni particolarmente performanti nelle elaborazioni legate al machine learning e all’intelligenza artificiale in generale.
ARM, lo ricordiamo, progetta i suoi processori ma fornisce a terze parti le licenze per produrli: tra le aziende che si appoggiano alla tecnologia dell’azienda inglese di proprietà di Softbank ci sono Qualcomm, Samsung e MediaTek. I primi SoC basati su Cortex-A77 non si vedranno sul mercato prima del 2020.