Sono stati comunicati in via ufficiale i nomi delle società che si sono offerte di coprire con la banda ultralarga le cosiddette aree bianche di Abruzzo, Molise, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Infratel Italia – società controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico che sovrintende la diffusione della banda larga nel nostro Paese con particolare attenzione alle aree afflitte dal problema del digital divide, attingendo a fondi statali ed europei – ha annunciato che al primo bando indetto a inizio giugno scorso (Aree a fallimento di mercato: arriva la banda ultralarga?) hanno partecipato Enel Open Fiber, Estra, E-Via, Fastweb, Metroweb Sviluppo e TIM Agenda digitale.
Si tratta di sei società che parteciperanno alla fase di qualifica per l’assegnazione degli appalti per i lavori di adeguamento delle infrastrutture.
Senza l’intervento dello Stato la banda ultralarga non sarebbe mai stata portata nelle aree oggetto della gara. Sono infatti zone considerate “a fallimento di mercato”, ove gli operatori hanno da sempre evitato di investire o comunque nelle quali gli investimenti sono stati ridotti ai minimi termini.
La prima fase della procedura dovrebbe concludersi in ottobre e successivamente si aprirà la gara vera e propria per l’assegnazione degli appalti.
Le aziende di telecomunicazioni che usciranno vincitrici dovranno realizzare la rete (infrastrutture passive) che resterà poi di proprietà dello stato e verrà messa a disposizione dei vari operatori.
Le società che hanno espresso interesse a coprire le aree C e D (“aree bianche”) dovranno intanto chiarire se intendano usare portanti fisiche o radio. In altre parole, la connettività in banda ultralarga potrebbe essere fornita anche in modalità wireless, usando ponti radio.
Di recente AGCOM ha avviato una revisione della normativa con l’intento di includere la fornitura di un collegamento dati a banda larga nel concetto di “servizio universale” (vedere Il servizio universale includerà anche la banda larga).