Google ha recentemente annunciato di avere intenzione di realizzare una rete di connessione in fibra ottica per portare la banda larga nelle case e nelle aziende di un buon numero di americani. La notizia ha suscitato, come prevedibile, grande interesse. Interminabili sono le discussioni ed i commenti che si sono susseguiti con pareri che vanno dall’adesione entusiastica delle comunità locali alle veementi proteste di alcuni provider nazionali che hanno parlato di una manovra anti-competitività.
Arbor Networks, azienda che si occupa della messa a punto di soluzioni per il controllo della sicurezza delle reti, ha pubblicato i risultati di un interessante studio che fotografa le dimensioni e la crescita fatta registrare da Google nello scenario globale.
L’indagine di Arbor, consultabile a questo indirizzo, evidenzia alcuni punti certamente oggetto di riflessione. Craig Labovitz, autore della ricerca, paragona Google ad un fornitore di accesso Internet. “Se fosse un ISP“, spiega Labovitz, “Google sarebbe la realtà in più forte crescita del settore ed il terzo carrier globale in assoluto“. A differenza della maggioranza dei carrier globali (i cosiddetti “tier-1“), la dorsale di Google non distribuisce traffico per conto di milioni di abbonati né di migliaia di reti regionali e grandi aziende: l’infrastruttura di Google supporta unicamente Google stessa.
Arbor, sulla base dei dati anonimi forniti da 110 ISP di tutto il mondo, ha stimato come Google – nel corso dell’estate scorsa – abbia contribuito al traffico Internet complessivo in una misura pari al 6% – 10%.
Il grafico in figura (fonte: Arbor Networks) evidenzia la rapida crescita fatta registrare da Google in termini di volume di traffico rispetto al totale complessivo della rete Internet.
“La competizione tra Google, Microsoft, Yahoo ed altre grandi aziende“, scrive Labovitz, “non è più solo incentrata sulla messa a punto del motori di ricerca migliore o del servizio di video sharing più valido. La gara si è spostata sull’infrastruttura“. Ed è proprio su questo versante che Google, ormai da tre anni, sta cercando di imporsi. Dal 2007, infatti, la società fondata da Larry Page e Sergey Brin ha implementato un “data center” globale e capacità di distribuzione dei contenuti proprie, oltre ad aver perseguito una politica di creazione di interconnessioni dirette con la maggioranza delle rete consumer. Mentre tre anni fa Google necessitava di capacità di trasnito per la maggior parte del proprio traffico, oggi la maggioranza di tale traffico (oltre il 60%) viaggia direttamente da Google alle reti consumer.
“Dopo miliardi di dollari spesi nella costruzione dei data center, nelle acquisizoni, nella creazione di una dorsale globale, quali saranno i piani futuri di Google?“, si chiede Labovitz. Probabilmente la “consegna” dei contenuti richiesti direttamente agli utenti, attraverso l’annunciata connessione in fibra ottica (FTTH, Fiber To The Home) da 1 Gbps.