HTTP/2 è la nuova versione del protocollo per il trasferimento dati utilizzato sul World Wide Web. A distanza di 16 anni dall’approvazione della precedente versione (HTTP 1.1), che oggi tutti noi utilizziamo durante la navigazione sul web, l’IETF (Internet Engineering Task Force), ente di standardizzazione caratterizzato da una struttura “aperta” formata da specialisti, tecnici e ricercatori, ha comunicato di aver dato il via libera a HTTP/2.
Si tratta di un passaggio storico perché oggi viene ufficialmente approvato lo standard che a poco a poco soppianterà la precedente, ed attualmente utilizzata, versione del protocollo HTTP.
Server web e browser debbono essere ovviamente compatibili con HTTP/2 per sfruttarne i benefici: Google ha comunicato che integrerà il supporto per la nuova versione del protocollo in un prossimo aggiornamento di Chrome 40 (Più veloce HTTP o HTTPS? Proviamo a chiarire).
Che cos’è HTTP/2 e quali sono i vantaggi derivanti dal suo utilizzo?
L’approvazione a standard di HTTP/2 è importante perché, innanzi tutto, si tratta della prima nuova versione del protocollo comunemente utilizzato durante la visita di qualunque sito web dal giugno 1999 (quando fu pubblicato HTTP 1.1).
HTTP/2 si adatta ad un Web che, nel corso degli ultimi 16 anni, è profondamente cambiato.
La nuova versione del protocollo per la gestione ed il trasferimento di ipertesti velocizza il caricamento delle pagine web, diminuisce la latenza e consente di contare su connessioni più affidabili. Grazie al supporto del multiplexing, HTTP/2 consentirà di gestire molteplici richieste in maniera contemporanea evitando che a risentirne sia il caricamento delle pagine web. Il protocollo, inoltre, consentirà di mantenere attiva la connessione senza bisogno di rinegoziarla ogni volta.
La compressione dell’intestazione delle richieste HTTP, inoltre, consentirà di ridurre al minimo la banda necessaria per questo tipo di attività velocizzando ulteriormente il download delle pagine web soprattutto con le connessioni di rete più lente.
HTTP/2 obbligherà all’utilizzo di connessioni SSL/TLS che non saranno più un “optional” come accaduto sino ad oggi nel caso di HTTP (HTTPS; Certificato di protezione del sito web: cosa fare quando c’è un problema).
HTTP/2, come già evidenziato nell’articolo Più veloce HTTP o HTTPS? Proviamo a chiarire, eredita gran parte delle caratteristiche del protocollo SPDY, sviluppato e proposto da Google a suo tempo. Tanto che la società di Mountain View ha deciso di mettere nel cassetto SPDY e di abbracciare in toto HTTP/2.