Wine 1.2 vedrà la luce nel corso del prossimo mese di giugno. Lo ha svelato il capo del progetto, Alexandre Julliard, che ha spiegato come il supporto per i sistemi a 64 bit sia ormai pressoché completato. La versione “stabile” più aggiornata è al momento la 1.0.1 (ved. il sito ufficiale per il download) mentre quella in fase di sviluppo, distribuita pubblicamente è la 1.1.44.
Sebbene nel suo logo campeggi un bicchiere di vino, Wine è l’acronimo di “Wine is not an emulator“, un’espressione con la quale i responsabili del progetto hanno sempre voluto rimarcare come il software non sia un “emulatore” bensì si tratti di una piattaforma che intende “replicare” le API di Windows e fornire alle applicazioni nate per il sistema operativo Microsoft la possibilità di essere eseguite anche su Linux.
Grazie a Wine, i software per Windows possono essere avviati anche in Linux potendo contare sulla struttura che contraddistingue, da sempre, i sistemi Microsoft: ecco comparire le cartelle “Programmi”, “Documenti”, i file INI, il registro di sistema e così via. La prima versione definitiva di Wine (la 1.0) arrivò a metà 2008 dopo ben 15 anni di sviluppo e beta testing.
Google stessa sta partecipando al finanziamento di “CodeWeavers“, società che si occupa della crescita di Crossover Linux, l'”incarnazione” commerciale di Wine. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare il supporto del prodotto per software quali Adobe Photoshop in ambiente Linux.
L’elenco completo delle applicazioni Windows che Wine è oggi in grado di installare ed avviare senza difficoltà (programmi recanti l’indicazione “Platinum”) sui sistemi del pinguino, è consultabile sul sito ufficiale del progetto, facendo riferimento a questa pagina.