Per molti appassionati (ma anche alcuni esperti del settore), Apple Vision Pro rivoluzionerà il mondo tech proprio l’iPhone ha fatto nel 2007. Il visore per la realtà mista è da pochi giorni preordinabile negli Stati Uniti e i dati ad oggi disponibili consentono di avanzare ipotesi sul successo del dispositivo.
Apple Vision Pro: successo o prodotto di nicchia?
A diffondere numeri riguardanti i primi giorni di preordine del visore made-in-Cupertino è il solito Ming-Chi Kuo, l’analista a cui sfugge poco o nulla su tutto ciò che riguarda il mondo Apple. Dal suo ultimo post su Medium si scopre che sarebbero stati preordinati tra i 160.000 e i 180.000 Vision Pro nei primi tre giorni.
Il tutto esaurito sarebbe stato registrato nel giro di pochissimo e ciò avrebbe portato a sostanziosi slittamenti del giorno di consegna (molti non lo riceveranno il 2 febbraio). A primo impatto, questi potrebbero sembrare fattori positivi, segnali di un enorme successo. Ma è davvero così? Kuo suggerisce di andarci cauti, perché sembra che la domanda sia destinata a calare già nei prossimi giorni. Detta in altri termini, il boom dei preordini sarebbe stato possibile grazie agli utenti più appassionati, ma alla prima potrebbe non seguire una seconda ondata.
Per rendere meglio l’idea, è lo stesso analista a proporre un confronto con i preordini degli iPhone. Di solito con i nuovi smartphone i tempi di spedizione aumentano subito dopo l’apertura dei preordini, e si continua così per giorni e giorni, perché la domanda continua a superare l’offerta. Con il visore, invece, questo probabilmente non accadrà.
La sensazione è che la prima generazione del visore abbia catturato meno attenzione del previsto. Vuoi per il prezzo elevato (3.500 dollari), vuoi per i dubbi sorti dopo gli ultimi hands-on della stampa, soprattutto per quanto riguarda il peso del dispositivo e le relative conseguenze (mal di testa, principalmente). E poi c’è il “problema” delle applicazioni, o meglio, delle pesanti assenze di Netflix, YouTube e Spotify.
È importante però precisare che quelle di Kuo sono stime e ipotesi lanciate sulle stesse. Decretare quindi già ora il successo (o l’insuccesso) di Apple Vision Pro non è possibile né corretto.