Apple verso una partnership con Gemini questo autunno?

Apple e Gemini insieme? Per il giornalista di Bloomberg Mark Gurman questo autunno potrebbe cominciare una collaborazione.
Apple verso una partnership con Gemini questo autunno?

Buone notizie per gli utenti Apple che non apprezzano particolarmente la sua decisione di integrare ChatGPT nei suoi dispositivi. A quanto pare la compagnia di Cupertino sta intraprendendo anche un’altra strada, con l’intenzione di stringere una collaborazione nientemeno che con Google Gemini.

Secondo quanto rivelato da Mark Gurman, giornalista di Bloomberg e grande esperto dell’ecosistema Apple, l’azienda potrebbe stringere questa importante partnership già nel corso del prossimo autunno.

D’altro canto le voci di Gemini per un chatbot di iOS 18 non sono una novità. A tal proposito, tempo fa si è sbottonato persino Craig Federighi, capo del software Apple, che ha lasciato intendere a un possibile accordo con Google proprio per quanto riguarda la sua piattaforma di Intelligenza Artificiale. Per Gurman, nell’accordo potrebbe essere coinvolta anche Anthropic.

Apple e Gemini: il colosso tecnologico starebbe pensando a prendere tempo per sviluppare al meglio la propria IA

Il prossimo autunno si preannuncia alquanto “caldo” per Apple. Il colosso tecnologico, oltre al possibile accordo di cui abbiamo parlato, si prepara al lancio della versione beta Apple Intelligence.

Come chiarito dall’azienda, però, i progetti che riguardano l’IA dovranno in qualche modo creare un flusso di entrate per Apple. A tal proposito lo stesso Gurman ha suggerito una o più funzionalità di Apple Intelligence proposte all’utenza con una forma di abbonamento.

Nel frattempo la compagnia potrebbe comunque cominciare a generare introiti con l’introduzione di acquisti in-app sulle iscrizioni agli abbonamenti ai chatbot dei suoi partner AI. Tutto ciò potrebbe aiutare Apple a temporeggiare, prima che la compagnia scenda effettivamente in campo con un prodotto veramente suo.

D’altro canto, perdere troppo tempo potrebbe significare pagare dazio nei confronti di altri colossi tecnologici che stanno già attivamente proponendo le sue soluzioni IA da tempo. OpenAI, così come Meta e Google, stanno infatti mantenendo un ritmo elevato per quanto riguarda l’evoluzione di questa tecnologia.

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