Apple, sull'App Store i controlli non funzionano: in lista 2 app streaming pirata

Sull'App Store di Apple si sarebbe verificato un altro problema, ci sono due applicazioni che trasmettono contenuti piratati.

Meno di due settimane si è parlato molto di un contenuto sull’App Store di Apple chiamato “Collect Cards: Store box“. Quella che sembrava essere un’app per gestire e archiviare immagini e video ha comportato qualche problema. Quando l’app è stata installata su alcuni iPhone negli Stati Uniti, l’interfaccia utente effettivamente era quella di un’app di archiviazione di foto e video, mentre in altri mercati  l’app si apriva come un servizio di streaming pirata che mostrava video in maniera indebita che facevano riferimento a servizi come Disney+, Netflix, Amazon Prime Video, Apple+ e HBO Max.

Lo sviluppatore avrebbe utilizzato un nuovo modo molto intelligente per riuscire ad ottenere il via libera dal team di verifica delle app di Apple con sede negli Stati Uniti. In questo modo l’app è stata listata anche negli altri mercati.

App Store, ancora una volta problemi legati alle app di trasmissione streaming pirata

L’applicazione in questione, che ha generato un bel po’ di trambusto, è stata cancellata dall’App Store da Apple proprio il mese scorso, ma a quanto pare l’azienda ci è ricascata. Gli sviluppatori dell’app “Collect Cards: Store box” hanno ingannato Apple e ottenuto l’ok per elencare due nuove app nell’App Store. Queste si chiamano “Collect Cards: Birthday Check” e “Collect Cards: Sugar“. A quanto pare sarebbe stato utilizzato di nuovo lo stesso identico stratagemma.

Anche in questo caso dunque ci si ritrova di fronte a due applicazioni che riescono a riprodurre contenuti video in streaming in maniera indebita.

Coloro che hanno installato “Collect Cards: Store box”, “Collect Cards: Birthday Check” e “Collect Cards: Sugar” sul proprio iPhone, dovrebbero dunque disinstallarle. Apple ha provveduto a rimuovere il tutto ma questo non significa che i contenuti spariscano in automatico dagli smartphone su cui sono stati installati. Le intenzioni degli sviluppatori potrebbero essere quindi anche più gravi, magari con un sistema di spionaggio in futuro.

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