Apple starebbe pensando a Gemini per Siri: arriverebbe insieme a ChatGPT

Nel codice di iOS 18.4, sarebbe stata trovata traccia anche di Gemini che dunque potrebbe arrivare in Apple Intelligence sugli iPhone.

Nessuno l’avrebbe mai pensato ma è quello che sta accadendo: almeno secondo le iscrizioni, Apple starebbe pensando di introdurre anche Gemini in Siri. Esatto, oltre a ChatGPT, già disponibile con Apple Intelligence, anche l’AI di Google potrebbe arrivare sugli iPhone.

Il codice di iOS 18.4 svela l’integrazione con nuovi modelli AI

Dopo un’attenta analisi dell’ultima versione beta di iOS 18.4 lanciata nei giorni scorsi, il codice ha rivelato dei riferimenti sia ad OpenAI che a Google. Da qui si capisce che Apple potrebbe concedere agli utenti una scelta in merito al modello di intelligenza artificiale da adottare per Siri.

Un Siri più flessibile e intelligente

Apple lavora da anni per migliorare Siri, ma l’assistente vocale ha spesso faticato a tenere il passo con concorrenti più avanzati. L’integrazione con ChatGPT ha già mostrato la volontà di Apple di aprirsi a soluzioni esterne, offrendo risposte più complete e complesse rispetto a quelle generate dal solo Siri.

L’aggiunta di Google Gemini sarebbe un ulteriore passo avanti. Immagina di poter scegliere se usare Siri con la “mente” di Gemini, specializzata nelle ricerche e nella comprensione del linguaggio naturale, oppure continuare con ChatGPT per un tocco più conversazionale. Questa varietà potrebbe rivoluzionare l’esperienza d’uso, permettendo a ciascun utente di sfruttare le potenzialità di diversi modelli in base alle proprie esigenze.

Apple cambia rotta sull’intelligenza artificiale

Se c’è una cosa che Apple ci ha sempre insegnato è che ama mantenere il controllo sui suoi prodotti e servizi. Tuttavia, questa apertura verso modelli AI concorrenti indica un cambio di mentalità significativo. Integrare tecnologie esterne come Google Gemini dimostra che Apple è disposta a collaborare per offrire agli utenti un’esperienza più ricca e completa.

Questo approccio potrebbe non solo migliorare Siri, ma anche ridefinire il concetto stesso di assistente vocale. Dare agli utenti la possibilità di scegliere quale AI utilizzare significa creare un’esperienza più personalizzata e potente.

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