Negli ultimi anni, Apple ha lavorato intensamente per potenziare la sicurezza e la gestione delle password sui suoi sistemi operativi. Con iOS 18 e macOS 15 Sequoia, il colosso di Cupertino ha lanciato l’app dedicata Passwords, consolidando funzionalità come la generazione automatica di credenziali e il rilevamento delle violazioni in un’unica soluzione centralizzata.
Per la Mela si tratta di un’evoluzione significativa: Apple Passwords ambisce a posizionarsi come un’alternativa concreta ai gestori di password più affermati, come 1Password e Bitwarden.
Svolta storica: Apple estende la gestione delle password fuori dal suo ecosistema con iCloud Passwords
Nel corso dell’estate 2023, Apple ha presentato l’estensione Chrome Password di iCloud. Si tratta di uno strumento che consente di attingere al “portachiavi” conservato su iCloud per accedere ai siti Web con il browser Google. La medesima estensione può essere utilizzata anche su tutti i browser derivati da Chromium.
Con una mossa inusuale, tuttavia, Apple ha deciso di estendere la gestione delle password e la sincronizzazione delle stesse anche ad altri prodotti. Da oggi gli utenti di Mozilla Firefox possono installare l’estensione iCloud Passwords e utilizzarla senza limitazioni.
Il componente aggiuntivo per Firefox, compatibile solo con macOS, rappresenta un primo passo verso una maggiore compatibilità e interoperabilità. Una volta installata, l’attivazione è semplice: un codice generato dal sistema consente l’accesso immediato, eliminando la necessità di ulteriori login a iCloud.
Nonostante l’assenza di supporto per le versioni di macOS antecedenti a Sonoma, per Windows e per Linux, la scelta di sviluppare un’estensione per Firefox riflette un’apertura strategica di Apple verso un pubblico più ampio.
Dietro le quinte: l’acquisizione di una soluzione terza
Curiosamente, l’estensione per Firefox non è partorita nei laboratori Apple ma nasce come progetto indipendente. Il repository GitHub precedentemente gestito dallo sviluppatore originale informa gli utenti che Apple ha acquisito l’estensione e che d’ora in avanti ne curerà lo sviluppo in totale autonomia.
È un’ulteriore conferma del fatto che i progetti migliori, spesso pubblicati sotto forma i prodotti open source, sono capaci di solleticare l’interesse dei colossi di più grandi dimensioni. Talvolta è infatti molto più semplice mettere nel proprio portafoglio il lavoro svolto da terze parti, piuttosto che ripartire da zero con un team di sviluppo dedicato. E questo anche se ti chiami Apple e avresti le più estese risorse economiche per procedere in tal senso.
Pur con alcune evidenti limitazioni in termini di piattaforme supportate, Apple sembra determinata a costruire un ecosistema più versatile e accessibile, puntando a competere non solo sul fronte della sicurezza ma anche dell’esperienza d’uso.
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