Già dalla metà dello scorso anno si diffuse la notizia del netto incremento dei furti di smartphone e tablet di fascia alta. Reati spesso accompagnati da vere e proprie aggressioni e pestaggi che, soprattutto nelle metropoli statunitensi, sono col tempo divenuti una vera e propria piaga sociale.
A lanciare l’allarme ed a coinvolgere direttamente i produttori dei dispositivi mobili era stato, per primo, il procuratore generale dello stato di New York, Eric T. Schneiderman.
Secondo le critiche mosse da Schneiderman, i produttori di smartphone e tablet avrebbero fatto ben poco per implementare tecnologie capaci di rendere inservibile un dispositivo rubato e, quindi, in grado di fungere da valido deterrente contro i furti.
Samsung reagì comunicando di avere in progetto lo sviluppo di un proprio “antifurto”: Samsung, a breve l’antifurto per i suoi smartphone.
Oggi, però, arriva un’importante notizia: grazie ad un accordo tra i principali produttori di device mobili e fra alcuni operatori telefonici, tutti gli smartphone prodotti ed immessi sul mercato a partire dal mese di luglio 2015 disporranno di un meccanismo antifurto già preinstallato oppure liberamente scaricabile dall’utente.
L’intesa è stata appena siglata da nomi come Apple, Samsung, Huawei oltre che dagli operatori di telefonia mobile statunitensi AT&T, T-Mobile, Verizon e Sprint. L’idea è insomma quella di agire in anticipo, prima che venga approvata una normativa che obblighi i produttori dei dispositivi ad attrezzarsi. Sempre meglio accordarsi ed attivarsi autonomamente piuttosto che dover sottostare ad un obbligo imposto dalla legge.
Così, l’antifurto di cui saranno dotati i futuri smartphone, sulla base dell’accordo sottoscritto, permetterà di cancellare in modalità remota tutti i dati personali dell’utente; di rendere il dispositivo praticamente inutilizzabile (non potrà essere usato senza l’inserimento di password o PIN), fatta eccezione per le chiamate di emergenza; prevenire la possibilità di riattivare il telefono senza l’espressa autorizzazione del legittimo proprietario (quindi anche nel caso di un reset completo del device); annullare le restrizioni eventualmente applicate nel caso in cui l’oggetto perso o rubato dovesse tornare nelle mani dell’utente (ove possibile, verrà permesso il ripristino delle informazioni memorizzate “in the cloud”).