Apple ha appena ufficializzato l’abbandono dei processori Intel presentando tre nuovi Mac basati su SoC M1, derivato dagli ingegneri dell’azienda di Cupertino dal design di ARM.
Prodotto a 5 nm da TSMC, Apple M1 poggia il suo funzionamento su 16 miliardi di transistor.
Rispetto all’A14 utilizzato nell’iPhone 12 è leggermente differente: integra gran parte della logica che si trova su qualsiasi scheda madre, CPU, GPU, il chip di sicurezza T2, il chip di controllo I/O e l’unità di elaborazione neurale.
Tutti i componenti condividono un sistema unificato per l’accesso alla memoria, una grande novità in termini di prestazioni e consumi assicurando un’ampia larghezza di banda e bassa latenza.
La CPU si compone di quattro core ad elevate prestazioni e ulteriori quattro a elevata efficienza energetica seguendo lo schema big.LITTLE.
I quattro core più prestazionali hanno 192 KB di cache per le istruzioni, 128 KB per i dati e condividono 12 MB di cache L2. I quattro a elevata efficienza energetica sfruttano 128 KB di cache per le istruzioni, 64 KB per i dati oltre a 4 MB di cache L2.
La sezione grafica utilizza 8 core sviluppati da Apple per un totale di 128 unità di esecuzione capaci di esprimere una potenza computazionale di 2,6 TeraFLOPS con 1024 shader e frequenza di clock pari a 1,3 GHz direi. Sulla carta la GPU supererebbe anche la Xe G7 di Intel.
Ovviamente le performance andranno verificate sul campo anche perché Apple ha ripetutamente evidenziato che si tratta di una GPU adatta agli appassionati di videogiochi. In emulazione x86, però, le prestazioni ottenibili potrebbero non essere affatto scontate.
L’unità di elaborazione neurale usa 16 core: è interessante vederla arrivare sui Mac perché i carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale saranno sempre più importanti nel prossimo futuro. Senza dipingere scenari complessi, gli stessi programmi di fotoritocco e di editing video si serviranno sempre di più dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i risultati delle elaborazioni.
Per quanto riguarda la connettività il processore Apple M1 supporta PCIe 3.0, Thunderbolt 3/USB4, Bluetooth 5.0 e WiFi 6.
I nuovi Mac Mini, MacBook Air e MacBook Pro basati sul processore Apple M1
Insieme con il processore M1, la Mela ha tolto il velo dai primi tre modelli di Mac che ne fanno uso. Si tratta dei nuovi Mac Mini, MacBook Air e MacBook Pro da 13 pollici.
Il processore M1 è lo stesso anche se in alcuni casi la frequenza operativa sarà più elevata adattandola al sistema di dissipazione del calore e alla batteria utilizzati.
I dispositivi appena presentati sono l’equivalente dei modelli già oggi sul mercato: cambiano il processore e alcuni aspetti legati alla connettività.
Il numero massimo di connessioni Thunderbolt 3 che l’M1 può gestire è pari a due: il Mac Mini basato su Apple M1 perde dunque due connettori di questo tipo mantenendo due porte USB 3.0, Ethernet RJ-45 e HDMI.
Su tutti i Mac è presente il jack audio da 3,5 mm ed è garantito il supporto WiFi 6 e Bluetooth 5.0.
La quantità di memoria varia tra 8 e 16 GB con il vantaggio che CPU e GPU possono accedere velocemente alle informazioni. Completano la dotazione SSD con una capienza massima di 2 TB (nei modelli di base l’unità a stato solido non supera i 256 GB).
MacBook Air viene fornito con un caricabatterie da 30W mentre il MacBook Pro 13 ha un caricatore da 61W.
In termini di autonomia, Apple fa presente che nei nuovi notebook la batteria può consentire l’utilizzo del dispositivo per 17 ore assicurando fino a 20 ore di riproduzione video.
Per quanto riguarda i prezzi, MacBook Air è acquistabile a partire da 1129 euro, MacBook Pro 13 da 1449 euro e Mac Mini a partire da 799 euro.
Apple ha anche parlato di macOS Big Sur, versione del sistema operativo completamente compatibile con il processore M1 di derivazione ARM.
Grazie all’architettura utilizzata Big Sur permette il “risveglio” istantaneo dei notebook, minimizza i consumi energetici, riduce al minimo il rumore e integra Rosetta 2 presentato come un “sistema di traduzione delle applicazioni x86” che permette agli sviluppatori di rendere i loro programmi compatibili con i Mac basati su M1 con un solo clic.
Con Big Sur è inoltre possibile eseguire direttamente sul Mac anche le applicazioni iOS e iPadOS.