Nel corso del suo evento di lancio autunnale Apple ha presentato i suoi nuovi Mac. I veri protagonisti, però, sono a nostro avviso i nuovi SoC derivati dal design di ARM: M1 Pro e M1 Max.
Le indiscrezioni relative al nome dei nuovi chip (si parlava di M1X) non sono state quindi confermate.
L’azienda di Cupertino ha svelato due SoC realizzati ricorrendo a un processo litografico a 5 nm con la CPU che integra due cluster formati rispettivamente da 8 core ad elevate prestazioni e 2 core ad alta efficienza energetica.
Il risultato è il 70% di potenza in più rispetto al già apprezzato chip M1, il primo ad aver segnato la strada dell’abbandono della piattaforma Intel x86 da parte di Apple.
In entrambi i casi la memoria è unificata (CPU e GPU la condividono) in modo da evitare di dover copiare continuamente i dati tra RAM e VRAM: in questo caso è di tipo LPDDR5.
A parte questa specificità tecnica, M1 Pro e M1 Max sono due chip molto diversi l’uno dall’altro e sono significativamente più grandi e più potenti rispetto al predecessore.
M1 Pro consta di una GPU a 16 core (2048 shader) che assicura il doppio delle prestazioni della sezione grafica utilizzata nell’M1. Ha 33,7 miliardi di transistor suddivisi in una superficie complessiva di 245 mm2.
Il SoC supporta fino a 32 GB di RAM con 200 GB/s di larghezza di banda, due chip con bus a 128 bit ciascuno o 256 bit in totale a 6,4 GHz.
Sono inclusi l’unità di elaborazione neurale a 16 core per l’intelligenza artificiale e una serie di funzionalità integrate in hardware utili a ottimizzare l’aspetto multimediale.
M1 Max dispone di una GPU a 32 core (4096 shader), supporta fino a 64GB di RAM con 400 GB/s di larghezza di banda con quattro chip, bus dati a 512 bit (6,4 GHz). In questo caso vengono utilizzati 57 miliardi di transistor.
Apple afferma che il suo M1 Max ha una GPU che è quasi potente come la migliore scheda grafica per notebook di oggi (non è stata citata ma il paragone immaginiamo sia la RTX 3080 di NVidia) pur consumando 100W in meno.