I rapporti tra Apple e Telegram non sono propriamente idilliaci. L’ideatore e CEO di Telegram Pavel Durov ha ad esempio reso pubblica la notizia della richiesta pervenuta dalla Mela con cui veniva di fatto imposta la chiusura di alcuni canali attivati sulla piattaforma di messaggistica. E ha inoltre contestato l’entità della commissione trattenuta da Apple per tutte le vendite effettuate attraverso l’App Store, come peraltro già fatto da Spotify e da altri sviluppatori: Dopo la denuncia di Spotify contro Apple, la Commissione Europea avrebbe aperto un fascicolo.
Adesso l’organizzazione non governativa e senza scopo di lucro Coalition for a Safer Web avrebbe avanzato ad Apple la richiesta di rimuovere Telegram dall’App Store perché l’applicazione avrebbe facilitato comportamenti lesivi delle condizioni di utilizzo stabilite dalla Mela e in violazione delle leggi vigenti.
Il riferimento sono i noti fatti dei giorni scorsi quando il Campidoglio degli Stati Uniti a Washington è stato preso d’assalto da un folto gruppo di facinorosi, sostenitori del presidente uscente Donald Trump.
Secondo Coalition for a Safer Web un’app come Telegram avrebbe favorito le comunicazioni tra i manifestanti e gli sviluppatori non si sarebbero attivati per porre in essere misure utili ad arginare messaggi che istigano alla violenza e contenuti veicolati dagli estremisti.
Se i giudici dovessero ritenere fondate le tesi dell’accusa, allora Apple potrebbe essere davvero obbligata a rimuovere Telegram dal suo App Store.
Coalition for a Safer Web ha avanzato una richiesta identica, citando i fatti del Campidoglio, anche nel caso del Google Play Store.
Diversamente rispetto a iOS, però, gli utenti possessori di dispositivi Android potrebbero comunque continuare a usare Telegram perché il sistema operativo di Google consente il sideloading ovvero l’installazione di app non presenti nello store ufficiale (partendo da un file in formato APK).
Certo, se dovesse arrivare la “censura” per un’app come Telegram e lo strumento di messaggistica diventasse improvvisamente irreperibile sui principali store, ciò arresterebbe la crescita vorticosa delle ultime settimane e impatterebbe in modo davvero pesante sulla libertà di scelta degli utenti finali: Telegram contro Signal: quali le differenze.