Presentato da Steve Jobs qualche giorno fa, “Ping” è un servizio che consente, agli utenti di iTunes 10, di entrare a far parte di un “social network musicale”. Utilizzando Ping, è possibile scoprire che musica ascoltano amici e conoscenti oltre che seguire le attività dei propri artisti preferiti ottenendo informazioni sulle date dei concerti e sui principali eventi.
Apple ha voluto celebrare subito il successo riscosso da Ping: secondo Eddy Cue, vice presidente dei servizi Internet per la società della mela, un terzo degli utenti che hanno prelevato iTunes 10 avrebbe già scelto di entrare a far parte di Ping: in appena 48 ore, circa un milione di persone si sarebbero già registrate.
Se, da un lato, Apple si dichiara soddisfatta del successo ottenuto da Ping, alcuni osservatori criticano alcune scelte messe in campo dal colosso guidato da Jobs. Chester “Chet” Wisniewski, ricercatore presso Sophos, si dice preoccupato per le soluzioni tecniche sinora adottate per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza. Wisniewski sottolinea come Apple non abbia utilizzato, in Ping, alcuno strumento per il monitoraggio e l’esclusione dei messaggi di spam così come nessun meccanismo per il filtraggio degli URL pubblicati. Nel giro di 24 ore, infatti, sono cominciati ad apparire commenti “di massa” che pubblicizzavano fantomatici “iPhone gratuiti“. Al momento della creazione di un account “non è richiesto l’inserimento di alcun numero di carta di credito né di altre informazioni che possano aiutare a stabilire l’identità dell’utente“, ha aggiunto l’esperto di Sophos. Senza l’adozione di questi accorgimenti, un utente può creare “finti” account Ping semplicemente registrando altrettanti account iTunes fasulli.
Al momento, inoltre, diversamente rispetto a quanto era stato dichiarato durante la presentazione di qualche giorno fa, Ping non risulta interfacciabile con Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg ha infatti per ora bloccato Ping impedendo l’utilizzo delle sue API: vengono infatti temuti problemi di stabilità.