Messa all’angolo dall’Unione Europa e dal suo Digital Markets Act, Apple ha dovuto obbligatoriamente modificare le modalità con cui gli utenti potranno scaricare le applicazioni su iPhone e concludere acquisti in-app. Tali importanti modifiche (già ampiamente criticate da Epic Games e Spotify) diventeranno effettive a marzo, e più precisamente con iOS 17.4, attualmente in versione beta.
Phil Schiller di Apple sconsiglia l’utilizzo di fonti diverse da App Store per scaricare le applicazioni
L’azienda di Cupertino in più di un’occasione ha portato l’attenzione sulle potenziali conseguenze negative derivanti dall’uso di marketplace di terze parti, ad esempio. I rischi per la privacy e la sicurezza ci sono, e non andrebbero sottovalutati, ha ribadito ancora un volta Phil Schiller, a capo del team App Store.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Fast Company, il dirigente ha spiegato che «queste nuove normative, se da un lato offrono nuove opzioni agli sviluppatori, dall’altro comportano anche nuovi rischi».
Non c’è modo di aggirare questo problema. Quindi stiamo facendo tutto il possibile per ridurre al minimo i rischi per tutti.
Uno dei rischi è certamente la possibilità che gli utenti (soprattutto i meno esperti) scarichino applicazioni pericolose, nonostante il già annunciato particolare sistema di revisione che prevede sia processi automatizzati che controlli da parte di persone a cui spetterà poi il compito di deliberare. Tuttavia, è la stessa società californiana a precisare che questo processo di autenticazione non sarà così approfondito come quello di App Store.
Poi c’è la questione dei contenuti “controversi”, che nel caso di applicazioni scaricate da fonti esterne potrebbero essere accessibili a chiunque, anche agli utenti più giovani.
«Le regole di App Store non potranno essere applicate su marketplace esterni a meno che non scelgano di creare regole proprie. Questo potrebbe aumentare il rischio per utenti e famiglie di imbattersi in contenuti “discutibili” o altre esperienze? Sì, è così», ha dichiarato Schiller.
Infine, ci sono quei rischi che Apple ha già descritto sul sito web. «Se non gestita correttamente, la distribuzione alternativa comporta maggiori rischi per la privacy, la sicurezza e la protezione di utenti e sviluppatori», ha sottolineato il Fellow. «Sono inclusi i rischi derivanti dall’installazione di software di sviluppatori sconosciuti che non sono soggetti ai requisiti dell’Apple Developer Program, dall’installazione di software che compromettono l’integrità del sistema con malware o codice dannoso, dalla distribuzione di software piratati, dall’esposizione a contenuti illeciti. Per non parlare dei maggiori rischi di truffe, frodi e abusi», ha concluso Schiller.