Phil Schiller abbandonerà il suo incarico di vicepresidente per il product marketing a livello mondiale di Apple. La decisione arriva a distanza di 33 anni da quando Schiller iniziò a lavorare per la Mela, uno dei “veterani” che arrivano dall’era di Steve Jobs.
Anno dopo anno Schiller è salito di grado fino a diventare uno dei massimi dirigenti dell’azienda e si è spesso presentato di fronte al pubblico in occasione degli eventi organizzati da Apple.
“Ho iniziato alla Apple a 27 anni, ho compiuto 60 anni quest’anno, ed è ora di fare dei cambiamenti nella mia vita“, ha scritto Schiller in una nota. “Continuerò a lavorare qui ma voglio anche passare un po’ di tempo nei prossimi anni con la mia famiglia, gli amici e fare alcuni progetti personali che mi interessano molto“.
Dopo le dimissioni di Schiller, il suo posto verrà occupato da un altro pezzo da novanta: Greg “Joz” Joswiak, già vicepresidente del product marketing con due decenni di esperienza in varie posizioni in quel di Cupertino.
Apple ha costruito il suo successo sulla progettazione hardware, sull’integrazione software e sull’esperienza utente usando un approccio che poche aziende possono eguagliare ma le modalità con cui la Mela ha venduto i suoi prodotti sono altrettanto importanti.
Il cambio al vertice con l’abbandono di Schiller può comunque rappresentare un problema perché modifica lo status quo da tempo stabilito.
Schiller, comunque, a dispetto dei commenti rilasciati, non se ne andrà definitivamente in ferie: continuerà a gestire l’App Store, una vera e propria miniera d’oro per Apple, la più redditizia del pianeta, sempre più sotto esame a causa del modello di revenue-sharing utilizzato e delle ricorrenti accuse di monopolio: Telegram: Apple consenta l’installazione delle app da altre sorgenti.
Lo stesso amministratore delegato di Apple, Tim Cook, così come i dirigenti di Google, Amazon e Facebook, hanno dovuto testimoniare dinanzi ai rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti per cercare di spiegare perché non dovrebbero essere accusati di pratiche monopolistiche e di abuso di posizione dominante.
Phil Schiller dovrà occuparsi della “patata bollente” e riferire direttamente a Tim Cook che conferma il ruolo che il dirigente continuerà a rivestire in azienda.
Il cambiamento nel marketing segue la partenza di un altro dei grandi dirigenti dell’era Jobs, il responsabile del design Jony Ive, che ha lasciato l’azienda per avviare la propria attività (proseguendo comunque a offrire indicazioni ad Apple dall’esterno).