Anche i ricchi piangono, o meglio anche i colossi spesso sono costretti a pagare. Apple è stata condannata a pagare la sbalorditiva cifra di 14 miliardi di dollari, al cambio ben 13 miliardi di euro. Tutta la cifra sarà corrisposta in tasse arretrate e direttamente al governo irlandese. Tutto ciò dopo una sentenza definitiva della corte suprema d’Europa.
Tale decisione segna dunque la fine di una battaglia legale durata otto anni tra Apple, il governo irlandese e l’Unione Europea. La questione centrale erano gli accordi fiscali di Apple in Irlanda, che l’UE ha etichettato come aiuti di Stato illegali.
Apple ora deve pagare: la decisione è presa
Apple ha guadagnato i ricavi dalle sue vendite nell’UE attraverso la sua sede centrale irlandese, sfruttando così la bassa aliquota fiscale per le società e tutti gli accordi speciali dell’Irlanda che hanno ulteriormente ridotto la sua pressione fiscale. Nel 2016, l’UE ha dichiarato questi accordi illegali, affermando che Apple doveva pagare le tasse previste. Sia il colosso che l’Irlanda hanno fatto ricorso contro la decisione.
Sebbene Apple abbia inizialmente vinto un ricorso, l’UE ha portato il caso avanti presso gli organi preposti. La Corte di giustizia europea ha ora ribaltato la precedente sentenza, confermando quanto definito in precedenza e dunque che Apple avrebbe ricevuto aiuti di Stato illegali.
Il colosso di Cupertino ha espresso delusione per la decisione, sostenendo che il caso riguardava il governo a cui pagare le tasse, non l’importo. Apple quindi ha sottolineato di aver pagato sempre le tasse dovute non ricevendo mai aiuti o sottoscrivendo accordi speciali.
Il governo irlandese trasferirà ora i 13 miliardi di euro da un conto di deposito a garanzia alla propria tesoreria. C’è speranza ora che casi simili possano essere evitati in futuro attraverso l’istituzione di regole che valgano a livello globale per la tassazione delle società multinazionali.