ChatGPT, soprattutto dopo il rilascio dell’app per macOS che può osservare tutto ciò che avviene sullo schermo, è un pericolo per la privacy? Secondo alcuni, nonostante le rassicurazioni dei dirigenti (qui quelle della CTO Mira Murati dopo le accuse mosse da Elon Musk), bisogna muoversi con cautela. E poi c’è Edward Snowden, che invita gli utenti a non fidarsi di OpenAI.
Le preoccupazioni sulla privacy sono aumentate dopo che Apple, alla WWDC24, ha annunciato una partnership proprio con OpenAI per l’integrazione di ChatGPT nei suoi sistemi operativi: l’assistente basato sull’intelligenza artificiale potrà essere utilizzato anche come alternativa a Siri e non richiederà un account. Il colosso di Cupertino ha anche sottolineato che tutte le operazioni legate ad Apple Intelligence non metteranno in alcun modo a repentaglio la privacy degli utenti, quindi significa che anche l’utilizzo di ChatGPT sarà totalmente sicuro.
Apple Intelligence e l’uso di ChatGPT in totale sicurezza
Secondo alcune testimonianze raccolte da Wired, alcuni esperti di intelligenza artificiale temono che la privacy sia a rischio quando viene utilizzato l’ultimo modello rilasciato da ChatGPT, ovvero GPT-4o. Parlando dell’app per Mac, sembra che l’informativa sulla privacy autorizzi l’azienda ad sfruttare per l’addestramento del suo modello tutto ciò che viene utilizzato dall’utente per interagire con l’app, voce compresa.
«La loro politica sulla privacy afferma esplicitamente che raccolgono tutti i dati degli utenti e si riservano il diritto di addestrare i loro modelli su questo», spiega il consulente di intelligenza artificiale Angus Allan. «È un’aspirapolvere di dati sotto steroidi, ed è tutto lì, nero su bianco. La politica non è cambiato in modo significativo con ChatGPT-4o, ma date la sue capacità espanse, l’ambito della categoria “user content” si è ampliato notevolmente».
Condivide questa opinione Jules Love, altro specialista: «Utilizza tutto, dalle domande e risposte agli indirizzi email, ai numeri di telefono, ai dati di geolocalizzazione, alle attività di rete e al dispositivo che si sta utilizzando».
A questo punto, sorge una domanda: l’utilizzo più sicuro di ChatGPT è forse tramite Apple Intelligence? La società con Tim Cook al timone ha sottolineato che rende anonimi tutti i passaggi in cui viene impiegato ChatGPT, quindi i server di OpenAI non possono risalire all’utente che ha inviato la richiesta. L’accordo tra le due aziende, poi, garantisce che i dati di queste sessioni non saranno mai utilizzati come materiale per l’addestramento del modello di OpenAI.
«Le protezioni della Privacy sono integrate per gli utenti che accedono a ChatGPT — i loro indirizzi IP vengono oscurati, e OpenAI non conserverà le richieste. Per gli utenti che scelgono di collegare i loro account, verrà applicata la politica per il trattamento dei dati di ChatGPT», si legge nel comunicato stampa di Apple.