In ritardo rispetto alla concorrenza, Apple si è ufficialmente lanciata nel mercato dell’intelligenza artificiale. Durante il keynote della WWDC24, infatti, l’azienda di Cupertino ha svelato tutti i dettagli di Apple Intelligence, e ha anche confermato quanto suggerito dai rumor, ovvero l’accordo con OpenAI per integrare ChatGPT nei suoi sistemi operativi.
Apple Intelligence: maggiori dettagli da Craig Federighi
Grazie a Apple Intelligence, gli utenti potranno chiedere al sistema di riformulare un testo, riassumere messaggi ed email, generare immagini e anche creare nuove emoji. L’update in chiave AI ha travolto anche Siri, in grado di comprendere meglio il contesto, di analizzare ciò che sullo schermo, di interagire in modo diretto con le applicazioni e così via.
Il colosso californiano ha sottolineato che tutte queste operazioni verranno eseguite rispettando i più alti standard di sicurezza. Alcune funzioni verranno elaborate direttamente sul dispositivo, quelle più complesse richiederanno invece l’aiuto del cloud e di server esterni, senza però mai mettere a repentaglio la privacy degli utenti.
A proposito dei server AI di Apple, chiamati Private Cloud Compute (PCC), l’azienda ha trovato un modo per archiviare le richieste dei dati e distruggerle crittograficamente dopo che sono state elaborate. Il SVP Craig Federighi, durante un’intervista con Fast Company, ha spiegato che un modello online è, al momento, fondamentale per ottenere informazioni sempre aggiornate. In futuro però non sono da escludere chip in grado di eseguire modelli linguistici più ampi.
Per quanto riguarda Siri, Apple ha annunciato un importante accordo con OpenAI per l’integrazione di ChatGPT (4o), così da offrire agli utenti una soluzione alternativa. Ma perché proprio ChatGPT? In futuro potrebbe esserci spazio anche per altri modelli (come Google Gemini), ma al momento GPT-4o è il migliore in assoluto, ha ribadito Craig Federighi.
Il dirigente Apple ha poi speso qualche parole anche sulla Cina, uno dei mercati più importanti per l’azienda dove però sono in vigore delle normative che rendono impossibile o quasi la diffusione di modelli AI realizzati da società non cinesi. A tal proposito, Federighi spiega che Apple sta cercando di “trovare un modo” per rendere Apple Intelligence disponibile anche in Cina ma che al momento non c’è alcuna notizia da comunicare.