Il gigante di Cupertino ha chiuso la conferenza d’apertura della WWDC24 con la novità più attesa e chiacchierata degli ultimi mesi. Apple Intelligence è il nome della suite di funzioni basate sull’intelligenza artificiale che gli utenti potranno utilizzare su iPhone, iPad e Mac (quelli compatibili, ovviamente). L’aggiornamento più importante riguarda Siri, che finalmente riesce ad essere davvero versatile e utile attraverso una integrazione mai vista prima sui dispositivi dell’azienda californiana. E c’è anche la possibilità di rivolgersi a ChatGPT, grazie alla partnership con OpenAI ora confermata.
La suite Apple Intelligence rivoluziona tutto, ma non è per tutti
Con Apple Intelligence, la società guidata da Tim Cook ha recuperato terreno su Google e Microsoft? In base a quanto mostrato nel corso della WWDC24, sembra che sia proprio così. Su iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia sarà possibile svolgere operazioni prima possibili solo con Designer e tool simili, come la creazione di immagini partendo da un prompt testuale, la riscrittura di un testo per adattarlo ad un preciso contesto, la stesura di un contenuto testuale partendo da una breve descrizione e così via.
Per quanto riguarda la scrittura, i Writing Tools – disponibili in Mail, Note, Pages e anche app di terze parti – consentiranno di rielaborare, revisionare e sintetizzare un testo. Con Image Playground si potranno invece creare immagini da usare nelle conversazioni o nelle applicazioni (come Note, grazie al nuovo strumento Image Wand) scegliendo tra stili diversi. Tutto avverrà on-device.
Grazie all’intelligenza artificiale sarà poi possibile dare vita a nuove emoji attraverso un mix di quelle già esistenti ma anche utilizzando foto di amici e familiari. Questo nuovo tool si chiama Genmoji e sarà compatibile anche con la funzione Tapback di Messaggi.
Anche l’app di sistema Foto (ora completamente riprogettata) è stata “colpita” dal tornado dell’AI. Sfruttando l’intelligenza artificiale, gli utenti potranno cercare foto specifiche utilizzando un linguaggio naturale, mentre con lo strumento Clean Up sarà possibile rimuovere gli oggetti indesiderati dallo sfondo.
Le novità di Siri
Con l’avvento di Apple Intelligence, l’azienda di Cupertino parla di una “nuova era per Siri”. E non è una esagerazione. Grazie infatti ai poteri dell’intelligenza artificiale, l’assistente virtuale – ora con una veste grafica (un fascio luminoso che scorre lungo il profilo del display) – è in grado di comprendere meglio il linguaggio e di interagire in modo più personale e contestualmente pertinente. Ed è possibile avanzare richieste anche digitandole.
Siri può rispondere a domande sul funzionamento del dispositivo (iPhone, iPad, Mac) e fornire consigli in merito, ma può anche analizzare ciò che appare sul display per comprendere meglio la richiesta e interagire nel miglior modo possibile. L’assistente virtuale è poi in grado di interagire direttamente con le applicazioni, sia di sistema che di terze parti, e svolgere molte delle operazioni direttamente sul dispositivo, garantendo così il massimo della privacy.
Apple Intelligence e privacy
A proposito della privacy, argomento molto caro a Apple e – ovviamente – ai suoi utenti, l’azienda ha chiarito che l’elaborazione on-device non è sempre possibile. Quando le richieste sono infatti più complesse bisogna poter contare su una potenza di elaborazione maggiore. In tal caso entra in giro Private Cloud Compute, una tecnologia che permette di gestire le richieste sul cloud garantendo però lo stesso livello di sicurezza e protezione dei dispositivi Apple.
Grazie a Private Cloud Compute, Apple Intelligence può rendere flessibile e aumentare la sua capacità computazionale e attingere da modelli più grandi basati su server per gestire le richieste più complesse. Questi modelli vengono eseguiti su server con chip Apple, fornendo una base che consente ad Apple di garantire che i dati non verranno conservati o esposti.
L’accordo con OpenAI per portare ChatGPT su iPhone, iPad e Mac
Tim Cook ha confermato che l’azienda ha stretto un accordo con OpenAI – già condannata da Elon Musk – per rendere utilizzabile il suo ChatGPT (GPT-4o) su iPhone, iPad e Mac. Gli utenti potranno “accedere direttamente alle sue capacità di comprensione delle immagini e dei documenti senza dover passare da uno strumento all’altro”, e potranno chiedere aiuto al chatbot AI anche tramite Siri. In tal caso, ancora per una questione di privacy, l’assistente virtuale chiederà ogni singola volta l’autorizzazione all’utente prima di inviare domande, foto o documenti a ChatGPT.
Dispositivi compatibili
Inizialmente disponibile unicamente in inglese americano, Apple Intelligence sarà utilizzabile sui seguenti dispositivi:
- iPhone 15 Pro / 15 Pro Max (chip A17 Pro)
- iPad Pro con chip M1 e successivi
- iPad Air con chip M1 e successivi
- MacBook Air con chip M1 e successivi
- MacBook Pro con chip M1 e successivi
- iMac con chip M1 e successivi
- Mac Mini con chip M1 e successivi
- Mac Studio con chip M1 Max e successivi
- Mac Pro con chip M2 Ultra e successivi