Apple è indietro rispetto alla concorrenza in campo AI: brutte notizie per il 2024

Da una fonte affidabile brutte notizie circa le novità di Apple legate all'intelligenza artificiale: il 2024 non sarà l'anno della svolta.
Apple è indietro rispetto alla concorrenza in campo AI: brutte notizie per il 2024

Solo poche settimana fa Mark Gurman, nota e più che affidabile firma di Bloomberg, parlava di un test interno negli uffici Apple di un chatbot basato sull’intelligenza artificiale. E, in tal senso, anche di un importantissimo annuncio per il 2024. Purtroppo la delusione potrebbe essere dietro l’angolo, almeno secondo l’analista Ming-Chi Kuo.

Apple e intelligenza artificiale: l’azienda di Cupertino non riesce a stare al passo della concorrenza

Nella sua ultima nota (pubblicata su Medium), Kuo – altro punto di riferimento per chi segue l’evoluzione del mondo Apple – ha commentato prima i possibili risultati fiscali del Q3 del colosso di Cupertino, e poi ha speso qualche parola sull’AI generativa. Questo è un settore in cui quasi tutte le big della tecnologia si stanno muovendo, e anche con una certa rapidità (soprattutto Google e Microsoft), ma Apple sembra essere distante anni luce dalla concorrenza.

L’analista non usa mezzi termini e dichiara che, secondo lui, “non ci sono possibilità che Apple possa integrare l’AI nei suoi prodotti nel 2024“. Questo non significa necessariamente che le informazioni giunte sulla scrivania di Gurman siano errate, Tim Cook & co. potrebbero comunque annunciare “qualcosa di importante” nel 2024 in ambito AI, ma per servizi e prodotti che arriveranno sul mercato – forse – nel 2025.

Apple - Intelligenza Artificiale

Durante la conferenza sugli utili tenutasi a maggio, il CEO di Apple, Tim Cook, ha dichiarato che, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, “ci sono alcune importanti problematiche che devono essere risolte“. Ma a questo punto ci si chiede se questi problemi siano comuni a tutte le aziende che stanno avendo a che fare con l’AI o se siano stati riscontrati solo dall’azienda di Cupertino, che teme di commettere gravi errori e di giocarsi male la sua occasione per entrare in un settore sempre più affollato.

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