Apple: in arrivo multa da 500 milioni a causa dello streaming musicale

Il reclamo di Spotify su concorrenza e streaming musicale attiva l'UE e potrebbe costare molto caro ad Apple.
Apple: in arrivo multa da 500 milioni a causa dello streaming musicale

Per Apple il 2024 non è iniziato nel miglior modo possibile.

Dopo i problemi legati a una nuova legge britannica, l’azienda di Cupertino deve far fronte all’accusa dell’UE per quanto riguarda la violazione delle leggi europee per quanto riguarda l’accesso allo streaming musicale.

L’indagine in corso, il cui esito dovrebbe essere annunciato all’inizio del prossimo mese, potrebbe costare al colosso tecnologico una multa da 500 milioni di euro. Secondo quanto trapelato, l’indagine della Commissione Europea sta verificando se Apple abbia utilizzato la sua posizione per favorire i propri servizi a discapito della concorrenza.

L’antitrust sta valutando se Apple abbia o meno bloccato app che pubblicizzavano alternative più economiche di streaming musicale rispetto a quanto proposto sull’App Store. A dare il via alla procedura, a quanto pare, è stato un reclamo formale esposto alle autorità da parte di Spotify.

Se l’esito dell’indagine andrà contro Apple, la compagnia andrà incontro a una sanzione finanziaria record per quanto riguarda le diatribe tra UE e giganti tecnologici.

Apple, oltre al DMA deve anche gestire la questione legata allo streaming musicale

Nonostante quanto detto non è la prima volta che Bruxelles prende di mira un grande nome dell’industria tech. Google, con una serie di multe, ha infatti collezionato un totale di 8 miliardi di euro da versare nelle casse dell’UE.

Apple, di contro, non ha mai avuto a che fare direttamente con l’UE, dovendo però affrontare una multa salata dalla Francia nel 2020 (1,1 miliardi di euro, poi ridotti a 372 milioni dopo il ricorso) per un comportamento ritenuto anticoncorrenziale. D’altro canto Bruxelles aveva già mosso un’accusa simile ad Apple nel 2021, salvo poi ritirare l’accusa.

Di certo, viste le tensioni per l’applicazione del Digital Markets Act, questa grana non capita nel miglior momento possibile. Apple, così come altri nomi del settore, per conformarsi dovrà di certo modificare (e non poco) il suo modo di operare nel vecchio continente. Nello specifico, a subire maggiori modifiche dovrebbe essere il già citato App Store e il browser Safari.

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