Rivelando che le recenti mosse di Mozilla in tema di privacy hanno direttamente ispirato il lavoro degli ingegneri di Apple, la società di Cupertino ha presentato la nuova WebKit Tracking Prevention Policy.
La Mela ha infatti intenzione di puntare sempre più sulla difesa della privacy degli utenti impedendo a pagine e applicazioni web di raccogliere dati personali, spesso senza alcun esplicito consenso.
WebKit, il motore di rendering delle pagine web utilizzato dal browser Safari, si arricchirà di nuove funzionalità volte al blocco automatico del tracciamento degli utenti: utilizzo di tracking pixel, cookie, tecniche di fingerprinting (Firefox proteggerà la privacy degli utenti usando una nuova tecnologia anti fingerprinting) e così via.
Il motore WebKit costituisce le fondamenta di Safari ma è anche utilizzato in Samsung Tizen così come negli ebook reader di Amazon. Su iOS, inoltre, tutti i browser di terze parti (ad esempio Chrome) sono obbligati a usare WebKit sulla base delle restrizioni imposte da Apple (vedere la sezione 2.5.6).
Thanks everyone who attended my talk on web privacy at #usesec19. My demos worked – yay!
By the way, we *just* announced the WebKit Tracking Prevention Policy: https://t.co/jo5MPkNAAs
— John Wilander (@johnwilander) August 14, 2019
I portavoce di Apple hanno dichiarato che ogni violazione della nuova WebKit Tracking Prevention Policy da parte di siti e applicazioni web sarà considerata e trattata alla stregua di una problematica di sicurezza. Le protezioni automaticamente attivate potrebbero compromettere l’esperienza d’uso dei vari siti web: ecco perché gli sviluppatori vengono invitati a verificare la piena correttezza delle soluzioni adottate.
Appena qualche giorno fa Apple aveva confermato l’iniziativa volta a limitare la libertà d’azione delle app di messaggistica: Apple limiterà la libertà di azione delle app di messaggistica come WhatsApp e similari.
Ancora una volta la Mela vuole mediare tra gli utenti finali e i soggetti terzi costringendo questi ultimi ad adeguarsi a rigorosi standard in tema di raccolta dei dati. Un aspetto particolarmente cruciale sul quale Apple sembra voler investire sempre di più usandolo come strumento per far breccia tra gli utenti maggiormente attenti alla loro privacy.