Apple non smette mai di stupire con la sua capacità di anticipare il futuro e investire su idee rivoluzionarie. Un esempio perfetto è il Vision Pro, il dispositivo di realtà mista presentato nel 2024, ma la cui storia inizia ben 15 anni prima.
Esatto, il colosso di Cupertino avrebbe cominciato a sviluppare il suo progetto diversi anni fa, quando molti adolescenti ad oggi innamorati del celebre visore ancora non esistevano.
Apple: i lavori in corso per Vision Pro sono andati avanti per 15 anni
Stando a quanto riportato, Apple sapeva già cosa sarebbe successo in futuro. L’azienda americana infatti, avrebbe registrato un brevetto nel 2008 riguardo ad un dispositivo all’epoca assurdo e impensabile.
Nel mese di febbraio di quello stesso anno, tale brevetto fu depositato descrivendo un visore in grado di creare un’esperienza virtuale realistica grazie a sensori intelligenti. Questi sensori dovevano rilevare i movimenti della testa e degli occhi, adattando i contenuti video per far sembrare l’esperienza il più naturale possibile. A rendere il tutto ancora più sorprendente, ci hanno pensato i disegni allegati al brevetto che somigliano molto al prodotto finale.
Tutto sembrava dunque più che definito in casa Apple ma c’era un problema: le tecnologie utili per la realizzazione non esistevano ancora. Con anni di attesa e tanta pazienza, il colosso ha perfezionato il tutto anno dopo anno arrivando ad un risultato che anche oggi sembra più che futuristico.
La domanda ora è: quanto tempo servirà per vedere una versione più accessibile del Vision Pro? Attualmente, sembra che Apple stia lavorando su una seconda generazione del dispositivo, probabilmente alimentata da un chip M5. Tuttavia, le priorità dell’azienda sembrano concentrate sul perfezionamento del modello Pro, mettendo in secondo piano l’idea di una variante più economica.
Con Vision Pro, Apple non solo ha dimostrato la sua capacità di innovare, ma anche la sua determinazione nel perseguire un obiettivo ambizioso per oltre un decennio. Questo lungo percorso di sviluppo potrebbe essere la chiave per trasformare il visore in un prodotto iconico, capace di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia.