Quest’oggi Apple ha comunicato il rilascio delle prime applicazioni basate sul framework CareKit, piattaforma software che aiuta gli sviluppatori a realizzare app per il controllo dello stato di salute degli utenti.
L’idea è quella di stabilire un canale di comunicazione sicuro fra pazienti e medici così da consentire agli specialisti di controllare, in tempo reale, i progressi compiuti dagli assistiti.
Attraverso CareKit, le app possono aiutare a monitorare lo stato di salute antecedente o posteriore ad un trattamento, l’evoluzione di patologie croniche, ad effettuare la misurazione dei sintomi, a trasmettere le cure da seguire o aggiustamenti delle stesse, a facilitare la comunicazione con i medici.
Data la natura dei dati che le app CareKit sono chiamate a gestire, Apple vieta agli sviluppatori di condividere i dati degli utenti con le terze parti per finalità di marketing o scopi statistici.
Sebbene alcune cliniche statunitensi siano già salite “sul treno” CareKit, lo scoglio più complesso da superare sembrano proprio i medici. Si tratta di figure che, secondo una recente ricerca, almeno negli States, non sono molto propensi ad utilizzare la tecnologia per migliorare il rapporto con i pazienti.
Le prime quattro applicazioni CareKit si chiamano One Drop, Glow Nurture, Glow Baby e Start. Realizzate da tre società selezionate da Apple, consentono di monitorare il diabete, fornire un ausilio alle gestanti, supportare le future mamme e aiutare chi soffre di depressione.