Della crisi di Kodak, ormai sull’orlo del fallimento, le cronache hanno ripetutamente dato conto, nei mesi scorsi. La storica società, agli inizi di gennaio, aveva infatti dichiarato bancarotta (Kodak chiede il “Chapter 11” per evitare il fallimento) appellandosi al cosiddetto “Chapter 11” statunitense (una parte della legge fallimentare USA che, sostanzialmente, attiva una sorta di procedura di amministrazione controllata) ed alla vendita dei suoi brevetti nel tentativo di evitare il tracollo.
Preziosissimi sono i 1.100 brevetti che Kodak detiene nella sua cassaforte, la quasi totalità dei quali legati alle tecnologie digitali, tanto due due società di grosso calibro come Apple e Google hanno deciso di fare fronte comune per acquistarli. Stando ad alcune indiscrezioni rilanciate da Bloomberg i responsabili dei due colossi, storicamente agguerriti avversari, avrebbero deciso di accordarsi per non far salire troppo “le quotazioni” della ricca dote di brevetti targati Kodak.
Così, Apple e Google avrebbero messo sul piatto oltre 500 milioni di dollari per mettere le mani su quello che viene considerato un interessante bottino.
Tra gli interessati all’acquisto dei brevetti o comunque di una loro parte, vi sono anche Microsoft, un produttore asiatico di dispositivi Google Android ed un paio di società i cui nomi ricorrono spesso quando si parla di “patents“.
Lo scorso anno, un consorzio di imprese tra i quali spiccavano i nomi di Microsoft, Apple e RIM mise le mani sui 6.000 brevetti posti in vendita da Nortel per una somma pari a 4,5 miliardi di dollari. Google si lasciò sfuggire l’affare limitando la sua offerta a 900 milioni di dollari.