In ordine cronologico, Apple è l’ultima azienda ad opporsi alla Online Safety Bill proposta nel Regno Unito. Secondo il gigante di Cupertino, infatti, questa proposta di legge è una minaccia alla crittografia end-to-end che tutela la privacy degli utenti nell’utilizzo delle app di messaggistica.
«La crittografia end-to-end è fondamentale perché protegge la privacy di giornalisti, attivisti per i diritti umani e diplomatici», ha dichiarato Apple. «Inoltre, aiuta i cittadini comuni a difendersi dalla sorveglianza, dal furto di identità, dalle frodi e dalle violazioni dei dati. La Online Safety Bill rappresenta una minaccia per questa protezione e potrebbe mettere a rischio i cittadini del Regno Unito. Apple esorta il governo a modificare il disegno di legge per proteggere una crittografia end-to-end forte a vantaggio di tutti».
Perché il governo UK vuole la Online Safety Bill
La risposta del governo però non si è fatta attendere. Secondo un portavoce, infatti, le aziende dovrebbero sì implementare la crittografia end-to-end, ma solo se – allo stesso tempo – possono assicurare la totale sicurezza dei minori quando questi utilizzano le loro app di messaggistica. Al centro delle discussioni ci sono ovviamente i contenuti pedopornografici, che purtroppo circolano (anche) sulle piattaforme per scambiarsi messaggi di testo, foto e video.
La Online Safety Bill è al momento ancora un disegno di legge (quindi non è qualcosa di approvato e attivo), ma il regolatore britannico Ofcom ha fornito aggiornamenti che lasciano intendere che il processo di approvazione sia effettivamente alle fasi finali. Il disegno di legge, che prevede sanzioni penali tra cui la reclusione, è stato approvato dalla Camera dei Comuni a gennaio. Ora tocca alla Camera dei Lord.
Il disegno di legge potrebbe subire delle modifiche, ma non è ancora chiaro se queste andranno ad eliminare o meno le preoccupazioni circa la scansione obbligatoria dei messaggi crittografati.
Non solo Apple: anche Signal e WhatsApp contro la Online Safety Bill
Come anticipato, quella con al timone Tim Cook è solo l’ultima delle aziende ad essersi dichiarata ufficialmente contraria al disegno di legge in approvazione nel Regno Unito.
Tra gli altri oppositori (oltre a FSF) ci sono Signal, che ha affermato che chiuderà il suo servizio in UK nel caso in cui la Online Safety Bill dovesse entrare ufficialmente in vigore, e WhatsApp. Meta, riporta la BBC, ha dichiarato che – nel caso – si rifiuterà di abbassare il livello di sicurezza del suo servizio di messaggistica.