Il mese di marzo si sta rivelando alquanto movimentato per Apple. Nelle ore in cui è stato presentato il nuovo MacBook Air M3 sono arrivate la salatissima sanzione della Commissione Europea e la decisione del tribunale della Columbia Britannica (Canada) riguarda una precisa controversia. L’azienda di Cupertino dovrà infatti pagare un totale di 14,4 milioni di dollari agli utenti iPhone “colpiti” dal Batterygate. Come parte dell’accordo, gli utenti idonei riceveranno tra i 17,50 e i 150 dollari canadesi come risarcimento.
Nello specifico, il risarcimento riguarda una class action in Canada intentata da numerosi consumatori che hanno accusato l’azienda di Cupertino di aver segretamente limitato le prestazioni di alcuni modelli di iPhone. L’importo che riceverà ogni utente dipenderà dal numero totale di reclami inviati. Maggiori informazioni sulla class action sono reperibili qui.
Possono prendere parte alla class action tutti gli utenti con residenza in Canada (Quebec escluso) che erano in possesso di un iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus o iPhone SE con iOS 10.2.1. o versione successiva, o di un iPhone 7 o 7 Plus con iOS 11.2 o versione successiva prima del 21 dicembre del 2017. In base a quanto riportato da CBC News, per ogni iPhone sarà necessario fornire anche il numero di serie.
Apple accetta di pagare il risarcimento, ma non è una ammissione di colpa
Come riporta la redazione di MacRumors, è importante precisare che Apple non ha mai ammesso le sue colpe, anzi ha sempre negato le accuse rivoltegli in questi anni. L’accordo, quindi il risarcimento di 14,4 milioni di dollari, è stato stretto “solo” per mettere immediatamente fine alla causa ed evitare spese aggiuntive che il proseguimento del contenzioso avrebbe comportato.
Ma come si è arrivati a questo punto? Dopo le segnalazioni di alcuni utenti, Apple ha rivelato di aver iniziato a limitare le prestazioni massime di alcuni modelli di iPhone con batterie deteriorate per evitare che questi si spegnessero inaspettatamente. La società californiana ha introdotto questo sistema di gestione dell’alimentazione con iOS 10.2.1 senza però segnalarlo nelle note di rilascio. La stessa poi si è scusata pubblicamente per la mancanza di trasparenza e ha ridotto, seppur temporaneamente, il costo per la sostituzione della batteria dei modelli di iPhone sopracitati.
Per una class action simile, ma negli Stati Uniti, Apple ha accettato di pagare fino a 500 milioni di dollari statunitensi.