Apple vuole proteggere il suo App Store con un giro di vite sui servizi di terze parti che offrono la promozione delle proprie applicazioni sul negozio virtuale della Mela. “Una volta che si è finito di sviluppare una bella applicazione, si ha il desiderio di farla conoscere agli utenti“, scrive Apple rivolgendosi ai programmatori. “Purtuttavia, quando promuovete le vostre applicazioni, dovreste evitare di utilizzare servizi di terze parti che pubblicizzano o garantiscono piazzamenti nelle prime posizioni della classifica Top 25“. I responsabili del colosso guidato da Tim Cook hanno voluto sottolineare che l’impiego di tattiche tese ad alterare le classifiche di Apple sulle applicazioni più scaricate ed apprezzate non sono tollerate dall’azienda e possono portare alla perdita dell’abbonamento al “Developer Program“.
L’intervento dei vertici di Apple, che è apparso anche sulla home page dedicata agli sviluppatori (ved. questa pagina), è teso a stroncare un fenomeno che sembra aver preso piede nell’ultimo periodo. Dietro compenso, infatti, alcune società offrono strumenti e metodologie automatizzate per “aumentare” la reputazione o comunque l’interesse attorno ad una qualunque applicazione sviluppata per iPhone od iPad. In questo modo, giocando sporco, uno sviluppatore senza scrupoli potrebbe riuscire a guadagnarsi irregolarmente un posto, ad esempio, nella classifica dei Apple che monitora costantemente le 25 applicazioni più usate.
Apple ha preferito non fare i nomi delle società e dei servizi di terze parti che variano illecitamente le carte in tavola preferendo invitare i programmatori a non cadere in questi tranelli.
Frattanto, uno sviluppatore anonimo ha riferito della richiesta di 5.000 dollari da parte di una società che a fronte dell’esborso di tale somma prometteva la pubblicazione del programma nella “Top 25” di Apple.