Apple cambia registro a riguardo dei Bitcoin. La crittovaluta, ormai ampiamente utilizzata per effettuare transazioni online senza appoggiarsi ad istituti di credito e ad istituzioni finanziarie, era da tempo osteggiata da parte di Apple che ha sempre preferito eliminare dal suo store applicazioni che avessero in qualche modo a che fare con Bitcoin: Come funziona Bitcoin e perché Apple non lo vuole.
In seguito ad una recente modifica applicata alle condizioni che regolano la pubblicazione delle app sul suo store online, Apple ha appena approvato “Coin Pocket”, un programma che funge da portafoglio virtuale per le monete Bitcoin.
Coin Pocket, così, è la prima applicazione che permette di gestire Bitcoin da iPhone ed iPad che entra ufficialmente a far parte dello store di Apple (vedere questa pagina).
L’apertura a Bitcoin si è determinata in seguito all’aggiunta di una postilla alle condizioni d’uso dello store di Apple: la società della Mela consente la pubblicazione delle app che permettono di gestire valute virtuali a patto che queste rispettino le leggi in vigore in tutti gli Stati nei quali esse possono essere impiegate.
Nel frattempo c’è una notizia che desta un po´ di preoccupazione: il gruppo anonimo GHash, da qualche giorno a questa parte, starebbe fornendo più del 50% della potenza di calcolo necessaria per effettuare il “mining” delle monete Bitcoin.
Quando un’unica entità riesce ad acquisire il sostanziale monopolio sul “mining” di Bitcoin, essa può arrivare a rallentare le altrui transazioni, eccezion fatta per le proprie, od addirittura lanciare un attacco rivolto all’intera rete Bitcoin. Proprio ciò che gli autori della crittovaluta volevano evitare.