Non è trascorso neppure un mese da quando Apple aveva deciso di eliminare la sigla 4G dai siti web, rivolti ad australiani ed inglesi, coi quali viene promossa l’ultima versione del tablet iPad. Le contestazioni rivolte alla Mela erano chiare e riguardavano l’impossibilità, da parte degli acquirenti del nuovo iPad Wi-Fi + 4G di connettersi con le reti mobili LTE (Long Term Evolution). Gli operatori telefonici e di rete che nel Regno Unito così come in Australia commercializzano connessioni a banda larga di tipo LTE sono obbligati, infatti, ad usare frequenze trasmissive differenti da quelle previste negli Stati Uniti.
Così, se già Apple aveva preferito rinominare gli iPad Wi-Fi + 4G in “Wi-Fi + Cellular” (vedere l’articolo Apple iPad: per rispondere alle polemiche niente sigla 4G), dall’Australia arriva oggi le notizia di un accordo con l’antitrust. Stando ai termini dell’intesa raggiunta, Apple è tenuta a versare un’ammenda di 2,22 milioni di dollari ed è obbligata ad ammettere che le descrizioni utilizzate per pubblicizzare il nuovo iPad alla clientela erano “fuorvianti”.
Apple aveva proposto il rimborso del prodotto acquistato qualora un utente australiano od inglese ritenesse di essere stato tratto in errore dall’indicazione “4G”. Un termine che resta comunque tutt’oggi davvero troppo generico e che forse non dovrebbe essere utilizzato. La sigla “4G”, infatti, fa riferimento alle tecnologie ed agli standard di quarta generazione che permettono, in mobilità, di fruire di connessioni dati più performanti e quindi capaci di garantire una più elevata banda passante. Lo stesso LTE non è ancora propriamente uno standard 4G perché si colloca a metà strada tra le tecnologie 3G (ad esempio, UMTS, HSPA, HSPA+ e Mobile WiMAX) e quelle della generazione successiva, ancora in fase di sviluppo e recentemente approvate dall’ITU (si tratta di LTE Advanced e di WiMAX-Advanced; ved., a tal proposito questa notizia).