Apple ha impiegato buona parte dello scorso anno per assicurarsi, nel 2020, di trovarsi nelle condizioni di utilizzare un modem 5G nei suoi nuovi iPhone. Per questo motivo la società di Cupertino ha deciso di seppellire l’ascia di guerra, mettere da parte le vertenze legali e siglare uno storico accordo con Qualcomm.
La decisione ha portato Intel, che nel frattempo aveva iniziato a sviluppare i suoi modem 5G con il preciso obiettivo di venderli ad Apple, a gettare la spugna: Intel è uscita dal mercato dei modem 5G dopo l’accordo tra Apple e Qualcomm.
Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi (vedere l’articolo Apple starebbe per acquisire la divisione di Intel che si occupava di modem 5G), Apple ha confermato ufficialmente l’acquisizione della divisione di Intel che si occupava di modem 5G per una somma pari a 1 miliardo di dollari (questo il comunicato dell’azienda di Tim Cook).
L’operazione, che verrà posta al vaglio degli enti regolatori, dovrebbe concludersi positivamente entro fine 2019.
Unendo la proprietà intellettuale di Apple con quella acquisita da Intel, la società di Cupertino avrà nel suo portafoglio oltre 17.000 brevetti relativi alle tecnologie wireless attuali e future. Il contenuto dei brevetti spazia dai protocolli per le reti di cellulare all’architettura dei modem fino agli aspetti funzionali e operativi.
L’intesa segnerà inoltre l’arrivo in casa Apple di 2.200 tecnici ai quali si aggiungeranno gli stabilimenti e gli strumenti necessari che permetteranno alla società di proseguire autonomamente lo sviluppo dei modem di nuova generazione.
Sì, perché da un lato v’è la volontà di Apple di ampliare la sua proprietà intellettuale nel settore dei modem per i dispositivi mobili, dall’altro quella di diventare sempre più indipendente in futuro svincolandosi da aziende come Qualcomm per la progettazione e la realizzazione dei modem.