Tra le applicazioni certamente meglio riuscite che riescono finalmente a migliorare il dialogo e la collaborazione tra cittadino e Pubblica Amministrazione (e viceversa), c’è sicuramente l’App IO. Presentata per la prima volta ad aprile 2020, ne parlammo subito spiegando cos’è IO e come funziona. Si tratta di un’applicazione progettata e sviluppata per i dispositivi mobili: ad ogni non è disponibile una versione accessibile da browser Web né, tanto meno, un client desktop.
Utilità e vantaggi dell’App IO
Il principale vantaggio derivante dall’installazione e dall’utilizzo dell’App IO è che essa permette di ricevere comunicazioni direttamente dalle Pubbliche Amministrazioni. Non c’è il rischio di dimenticare un pagamento perché l’applicazione inverte intelligentemente il flusso delle informazioni. Anziché essere il contribuente a ricordarsi di una scadenza, è l’app che ricorda le cartelle da saldare e l’ente che ne ha richiesto il pagamento. La ricezione di notifiche push sullo smartphone, consente all’utente di verificare tempestivamente gli avvisi ricevuti e valutare la regolarizzazione delle partite indicate.
L’App IO contiene gli strumenti per gestire comunicazioni e pagamenti: toccando Pagamenti in basso si può saldare un avviso, compresi quelli eventualmente ricevuti in formato cartaceo (e non in digitale tramite app). Nulla vieta, comunque, di usare i metodi di pagamento che più si preferiscono, ad esempio facendo riferimento all’istituto bancario di riferimento. Anche in questi casi, l’App IO attinge ai database della piattaforma pagoPA e conferma i pagamenti già effettuati, indipendentemente dal canale prescelto dall’utente.
L’accesso all’App IO è possibile previa registrazione e accesso con SPID o CIE: entrambi i sistemi, infatti, permettono di attestare l’identità dell’utente che effettua l’autenticazione.
Addio al login frequente con SPID o CIE
Una delle lamentele più frequentemente avanzate dagli utenti dell’App IO, consisteva nel fatto che l’applicazione “si dimenticava” spesso dell’avvenuta autenticazione. Se per chi utilizzava la CIE ovvero la Carta d’Identità Elettronica con smartphone dotati di chip NFC, la nuova procedura di login era di fatto piuttosto rapida, per coloro che invece fanno uso di un’identità digitale SPID la procedura era sicuramente più tediosa. Soprattutto vista l’abitudine dell’App IO a richiederla a ogni piè sospinto.
Con l’ultima versione dell’App IO, rilasciata a fine gennaio 2024, la durata della sessione è stata posticipata a un anno. Ciò significa che a meno che non si richieda espressamente il logout dall’interfaccia dell’applicazione, questa accoglierà l’utente – sul suo dispositivo personale – senza richiedere l’accesso con SPID o CIE. Anche se si forzasse la chiusura dell’applicazione, al successivo avvio l’App IO mostrerà per impostazione predefinita la schermata Messaggi.
Ovviamente, per aprire l’applicazione è comunque richiesto l’inserimento del codice di sblocco che si utilizza per accedere al telefono, il riconoscimento del volto o quello dell’impronta digitale (protezione biometrica). Per maggior sicurezza, IO invia una notifica via email per informare l’utente circa ogni accesso, riportando chiaramente data, ora e indirizzo IP del client usato per il login.
Effettuare il logout da Web, quando necessario
L’unica operazione che IO permette di richiedere da Web è il logout dall’applicazione. Se non si riuscisse più a trovare il telefono (ad esempio se lo si fosse perso…), è possibile accedere alla pagina dell’App IO da browser Web quindi effettuare il login con SPID o CIE.
Da qui, cliccando su Esci da IO, si può richiedere di interrompere la sessione attiva su qualunque dispositivo mobile. Invece, con il riquadro Blocca l’accesso a IO, si può interrompere forzosamente l’utilizzo dell’identità digitale nel caso in cui se ne sospettasse la compromissione.
Come si vede, avendo selezionato il pulsante Continua con l’accesso rapido in fase di login, la durata della sessione riportata nel box Validità sessione è esattamente pari a un anno.
Conclusioni
In conclusione, l’app IO – disponibile per i terminali Android e iOS – ha raggiunto un eccellente livello di maturità. Come d’altra parte confermano i numeri sul suo utilizzo, sia da parte degli utenti che degli enti pubblici.
L’impiego dell’applicazione di Stato è destinato a crescere ulteriormente perché tra giugno e settembre 2024 inizierà ad offrire l’accesso a una vasta gamma di certificati e documenti personali, nell’ambito del programma IT Wallet, che a sua volta anticipa il Digital Identity Wallet europeo.
L’App IO, tra l’altro, consente già oggi di firmare documenti emessi dalla Pubblica Amministrazione usando il sistema Firma con IO, a sua volta integrato nell’applicazione.