Alcuni mesi fa Amazon aveva presentato AppStream, un servizio che permette di spostare ed eseguire “sulla nuvola” applicazioni particolarmente esigenti in termini di risorse macchina (ad esempio, videogiochi 3D o app interattive HD).
Con un annuncio pubblicato quest’oggi, Amazon apre il servizio AppStream a tutti gli sviluppatori interessati che potranno così realizzare applicazioni complesse capaci di funzionare, senza intoppi, su dispositivi client semplici, dotati di una configurazione hardware modesta.
Il cloud diventa così uno strumento per creare applicazioni ricchissime in termini di funzionalità e resa visiva senza più il bisogno di dover poggiare sulle capacità computazionali e sulle abilità di rendering dei sistemi client, siano essi desktop, notebook, ibridi o dispositivi mobili.
La caratteristica che i programmatori potranno usare si chiama G2 Instance Type: tutta l’elaborazione dei dati avviene sui server di Amazon; gli utenti collegati riceveranno le informazioni già “lavorate”, senza attese e senza rallentamenti.
Amazon AppStream al momento supporta FireOS (sistema operativo sviluppato dai tecnici dell’azienda di Jeff Bezos come “fork” di Android), Android, Apple iOS e Windows. Di recente è stato aggiunto l’SDK per Mac OS X.