Le prossime versioni di Android potrebbero non consentire il corretto funzionamento delle applicazioni che richiedono i permessi di root per poter poter essere eseguite. L’autore della scoperta è lo sviluppatore Chainfire che spiega di aver rilevato il nuovo comportamento di Android esaminando le ultime modifiche che sono state apportate al codice sorgente del sistema operativo. Ovviamente non c’è nulla di definitivo dal momento che si tratta di interventi apportati sul sorgente del progetto opensource Android. Tuttavia, se le modifiche dovessero essere confermate e non subissero delle variazioni, è altamente probabile che finiscano nella prossima versione di Android: 4.4.3, 4.5 o 5.0.
Quasi tutte le applicazioni che interagiscono a basso livello con il sistema ed il dispositivo Android, sfruttando i privilegi di root, sono solite memorizzare parte delle loro informazioni nella partizione /data
. Con la nuova impostazione, invece, viene impedito il caricamento di qualunque file dalla partizione /data eccezion fatta per il codice del sistema operativo stesso.
Gran parte delle applicazioni eseguibili oggi sui dispositivi sottoposti a procedura di rooting potrebbero quindi non funzionare più. Come minimo, infatti, ciascun programmatore dovrebbe modificare il comportamento della sua applicazione ed attrezzarsi per rilasciare tempestivamente un aggiornamento.