Google Play, il negozio virtuale del gigante di Mountain View, si rivolge oggi a circa un miliardo di utenti, in 190 Paesi. Lo store online di Google si è storicamente differenziato rispetto all’analogo di Apple per un aspetto fondamentale: sino ad oggi nessun “umano” verificava il funzionamento ed il contenuto di ogni singola app. La procedura di pubblicazione di un’applicazione su Google Play era infatti soggetta ad una procedura di controllo totalmente automatizzata in modo da scongiurare, tra l’altro, un lungo processo di revisione.
I portavoce di Google hanno però spiegato quest’oggi che la società ha deciso per un cambio di rotta: da qualche mese è stato internamente avviato un nuovo protocollo che prevede l’analisi da parte di un team di tecnici delle app pubblicate su Play. L’obiettivo è evidentemente quello di rilevare eventuali violazioni delle policies di Google prima dell’effettiva pubblicazione delle app Android.
Google ha spiegato che per assegnare un giudizio alle app pubblicate su Play si baserà sulle metriche stabilite da un ente statunitense (Entertainment Software Rating Board o ESRB). Grazie ad un approccio misto (automatizzato/umano), le app Android continueranno ad essere approvate nel giro di appena qualche ora e non di giorni, come accade invece nel caso della concorrenza.
Il meccanismo di Google, che prima fa comunque affidamento su un’analisi automatica delle app inviate su Play da parte degli sviluppatori, è certamente meno “robusto” di quello di Apple ma ponendo sulla bilancia pro e contro, sembra garantire un ottimo equilibrio.