I rapporti tra Stati Uniti e Russia sono molto tesi e a Washington si teme per l’uso improprio di determinati software di aziende che hanno sede, appunto, in Russia. E tra questi c’è l’antivirus di Kaspersky. L’amministrazione Biden, riporta Reuters, ha annunciato l’intenzione di vietarne la vendita su tutto il territorio nazionale per motivi di sicurezza.
Ban dell’antivirus Kaspersky negli Stati Uniti per motivi di sicurezza
Secondo le informazioni condivise da Reuters in queste ore, il governo statunitense ritiene che lo stretto rapporto tra Kaspersky Lab e il Cremlino possa mettere a repentaglio la sicurezza nazionale. La società con sede a Mosca potrebbe infatti rubare informazioni sensibili e condividerle con il governo russo, ma anche installare malware e impedire ai computer di scaricare gli aggiornamenti più importanti che includono anche patch per difendersi da attività malevoli.
L’annuncio da parte dell’amministrazione Biden dovrebbe esserci giovedì 21 giugno. A Kaspersky Lab verrà vietato di condurre nuove attività negli Stati Uniti 30 giorni dopo la conferma ufficiale delle restrizioni. Il ban, ancora secondo l’agenzia di stampa britannica, proibirà il download di aggiornamenti software, la rivendita e la concessione in licenza dell’antivirus. Per tutte quelle aziende che lo utilizzano, queste avranno 100 giorni per trovare alternative.
Ma come si è arrivati a questo ban? Il divieto è il frutto di una indagine durata due anni e condotta dal Dipartimento del Commercio. Più precisamente, questa è iniziata nel 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il conseguente allarme lanciato dal governo federale alle aziende che utilizzavano il software antivirus.
In realtà, i dubbi sull’antivirus Kaspersky sono precedenti all’invasione russa. Nel 2017, infatti, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha vietato alle agenzie federali di utilizzare il software sulla base del fatto che la legge russa consente all’intelligence di sfruttare società come Kasperksy per intercettare determinate comunicazioni.
Al momento non è arrivato alcun commento di risposta da parte dell’azienda di Mosca. La stessa in passato ha negato ogni tipo di legame con il governo russo, e in sua difesa – dopo l’annuncio del ban – potrebbe ribadirlo.