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Anthropic ha recentemente annunciato il lancio del piano Max per il suo chatbot Claude, posizionandosi come diretto concorrente di ChatGPT Pro di OpenAI. Questo piano introduce un modello di abbonamento premium con funzionalità esclusive e una struttura di prezzi innovativa. Secondo l’azienda, il nuovo piano rappresenta una risposta strategica alle crescenti esigenze del mercato dell’AI premium, bilanciando innovazione tecnologica e sostenibilità economica.
Un’offerta diversificata per soddisfare esigenze specifiche
Il piano Max si presenta in due fasce di prezzo principali: 100 dollari al mese per un utilizzo quintuplicato rispetto al piano standard e 200 dollari al mese per chi necessita di un volume venti volte superiore. La prima opzione è pensata per professionisti che integrano Claude nel loro flusso di lavoro quotidiano, la seconda è rivolta ai cosiddetti “power users”, che considerano il chatbot uno strumento essenziale per ogni aspetto della loro attività professionale.
Oltre ai limiti di utilizzo ampliati, gli abbonati al piano Max avranno accesso prioritario a funzionalità avanzate. Una delle novità più attese è la modalità vocale di Claude, che sarà disponibile nei prossimi mesi. Questa funzione promette di rivoluzionare l’interazione con l’intelligenza artificiale, consentendo briefing verbali e analisi in movimento.
Un lancio strategico dopo Claude 3.7 Sonnet
Il lancio del piano Max segue il recente rilascio di Claude 3.7 Sonnet, descritto come il modello più avanzato sviluppato da Anthropic. Questa sequenza di aggiornamenti evidenzia una strategia chiara: stimolare inizialmente l’interesse del mercato con capacità tecniche superiori e successivamente introdurre un’offerta premium per monetizzare queste innovazioni. I risultati sembrano confermare la validità di questa strategia, con un fatturato annualizzato stimato intorno a $1 miliardo nel dicembre 2024, quasi dieci volte superiore rispetto all’anno precedente.
La competizione tra i principali attori del settore dell’AI premium continua a intensificarsi, con modelli di pricing sempre più sofisticati. Mentre le attuali tariffe fisse dominano il mercato, l’elevato costo computazionale potrebbe spingere verso modelli basati sul consumo effettivo, simili a quelli del cloud computing.