Google ha presentato quest’oggi la sua Anthos, una soluzione che consentirà agli utenti di gestire attraverso un’unica interfaccia data center on-premises e servizi cloud.
Non solo. Anthos supporta anche le piattaforme cloud della concorrenza, quindi Amazon AWS e Microsoft Azure: in questo modo i clienti di Google potranno gestire le applicazioni allo stesso modo, indipendentemente dal “luogo” in cui esse sono ospitate e dalla soluzione tecnica adoperata.
Il servizio messo a disposizione da Google permette di intervenire direttamente sui carichi di lavoro senza mai doversi preoccupare dei differenti ambienti e delle varie API utilizzate.
Tanto che Urs Hölzle si è lanciato in una dichiarazione “bomba”: “quella che presentiamo oggi è la piattaforma che sarà il punto di riferimento per il prossimo 20 anni. (…) Essa rappresenta il modo con cui i tre principali servizi cloud – insieme con le configurazioni on-premises – diventano una cosa sola“.
Anthos poggia sul motore Google Kubernetes così come su altri noti prodotti opensource. Si tratta di una soluzione “hardware-agnostica” perché consente anche il riutilizzo dell’hardware che attualmente possiede una qualunque impresa, senza la necessità di acquistare nuovi server.
È insomma la risposta di Google a tutti quegli utenti che si trovano in difficoltà nel gestire il cloud ibrido (vedere Differenza tra cloud pubblico, privato e ibrido. Cosa significa avere porte in ascolto) e configurazioni multi cloud: Come migrare i contenuti tra differenti provider. Verso il multi cloud.
Anthos può già vantare il supporto di oltre 30 importanti produttori hardware, dei principali produttori software (Cisco, Dell EMC, HPE, VMware) e di vendor di applicazioni come Confluent, Datastax, Elastic, Portworx, Tigera, Splunk, GitLab e MongoDB.
Maggiori informazioni su Anthos sono reperibili a questo indirizzo.