La precedente versione dell’ambiente di sviluppo integrato (IDE) per realizzare app Android era stata rilasciata dai tecnici di Google a marzo scorso.
Android Studio 3.2, complice anche il numero di versione che non fa riferimento a una major release, potrebbe sembrare un aggiornamento minore. In realtà non lo è e Android Studio 3.2 fa compiere un deciso balzo in avanti al programmatore.
Già presentato in altri nostri articolo (vedere ad esempio Creare app Android: struttura delle applicazioni e AVD), Android Studio è da tempo diventato l’ambiente di sviluppo ufficiale Google per creare applicazioni per il robottino verde.
E non potrebbe essere diversamente perché Android Studio ha finalmente e davvero semplificato le attività di sviluppo, debug e testing.
Scaricabile direttamente a questo indirizzo nelle versioni per Windows, macOS e Linux, Android Studio 3.2 introduce moltissime novità, in parte addirittura inattese.
Debutta innanzi tutto il supporto per gli Slices, modelli preconfezionati per l’interfaccia utente che consentono di mostrare contenuti dinamici, interattivi e accattivanti, usando lo stesso approccio da qualche tempo adottato nel motore di ricerca e nell’Assistente Google.
Lo sviluppatore può adesso sfruttare dati di esempio per controllare come si comporterà la sua applicazione, utilizzare direttamente gli elementi Material Design, servirsi di una piattaforma IntelliJ largamente ottimizzata per analizzare in maniera più puntuale il flusso dei dati, effettuare debugging, ispezionare il codice e così via.
Il nuovo formato di pubblicazione dei pacchetti, Android App Bundle, aiuta gli sviluppatori a distribuire file APK di dimensioni più compatte offrendo allo stesso tempo file d’installazione ottimizzati per il singolo dispositivo (grazie al nuovo modello distributivo usato dal Play Store di Google e chiamato Dynamic Delivery).
Android Studio 3.2 consente adesso di creare uno snapshot del contenuto dell’emulatore e di avviare ciascuna “immagine” così realizzata in meno di due secondi. Basata sulla tecnologia Quickboot precedentemente introdotta, gli Emulator Snapshots consentono di predisporre più Android Virtual Device (AVD) con impostazioni, dati e preset utilissimi per la verifica istantanea del funzionamento di un’app Android in corso di sviluppo.
Con Android Studio 3.2 è adesso possibile eseguire l’emulatore anche sui sistemi Windows 10 sui quali è stato installato l’hypervisor di Microsoft Hyper-V: non ci sono più problemi di compatibilità anche se Intel HAXM resta sempre la scelta di Google.
La nuova versione dell’IDE supporta pienamente i processori AMD: gli sviluppatori che dovessero utilizzare PC basati su CPU della società di Sunnyvale potranno d’ora in avanti beneficiare di prestazioni largamente migliorate.
Tra le altre novità degne di nota la possibilità di registrare lo schermo dell’emulatore Android (video e audio), il nuovo sistema che aiuta a risolvere i problemi di connessione via ADB, un meccanismo che consente di valutare attentamente l’impatto in termini di consumi energetici che avrà l’applicazione (Energy Profiler), il System Trace per verificare le interazioni con il processore e molto altro ancora.
La lista completa delle novità di Android Studio 3.2 è pubblicata in questa pagina.