Nexus S, il nuovo smartphone di Google, è il primo dispositivo basato sul sistema operativo Android a fare uso del file system Ext4. I tecnici della società di Mountain View hanno pubblicato una nota, nel corso del mese, con la quale è stata motivata l’adozione di Ext4 e come la scelta inciderà sullo sviluppo delle applicazioni realizzate da terzi.
Ted T’so, uno dei maggiori esperti in materia, ha offerto ulteriori chiarimenti. T’so è stato assunto proprio quest’anno da Google per occuparsi della migrazione della sua infrastruttura di storage da Ext2 ad Ext4. Pur avendo ricoperto un ruolo fondamentale nello sviluppo di Ext4, T’so ha voluto precisare di non aver influenzato in alcun modo la decisione di utilizzare il file system in Android limitandosi a fornire supporto ed assistenza.
Gran parte dei dispositivi Android, al momento, utilizza YAFFS, un file system “leggero” ottimizzato per il salvataggio dei dati all’interno di memorie flash, ampiamente adottato su device mobili ed integrati. T’so ha spiegato che il principale problema, con YAFFS, deriva dal fatto che il file system è single-threaded e, come tale, “si è mostrato essere un collo di bottiglia sui sistemi dual-core“. Con il termine single-threaded, lo ricordiamo, si fa riferimento all’elaborazione di un comando alla volta. La “concorrenza” (caratteristica dei sistemi nei quali può verificarsi che un insieme di processi sia in esecuzione nello stesso momento) diverrà infatti un aspetto chiave nella prossima generazione dei dispositivi Android che fanno uso di processori ARM multi-core. In occasione del prossimo CES di Las Vegas (6-9 gennaio) saranno lanciati, molto probabilmente, diversi device Android dual-core (molti dei quali “tablet”).
T’so ha poi voluto rassicurare gli sviluppatori in merito all’adozione di Ext4: Google, di concerto con i produttori hardware, si faranno carico degli aspetti legati all’affidabilità del file system garantendo la piena funzionalità delle API di storage ad alto livello (quelle che sono impiegate dal singolo programmatore). Per quanto riguarda il file system Btrfs di Oracle (che in futuro potrebbe scalzare Ext4) viene definito da T’so ancora immaturo e quindi inadatto per l’impiego “in produzione”. Anche Canonical aveva valutato Btrfs come file system di default in Ubuntu 10.10: valutazioni simili a quelle di T’so hanno poi determinato il cambio di rotta.
Nokia ed Intel, invece, stanno già utilizzando Btrfs in MeeGo. Non è tuttavia ancora chiaro se il file system continuerà ad essere presente nella versione del sistema operativo una volta che esso sarà installato sui dispositivi realmente posti in commercio.