Sino ad oggi non si era mai parlato di cifre. Adesso Oracle ha invece messo nero su bianco l’importo che ritiene di dover ricevere da parte di Google come risarcimento danni: 2,6 miliardi di dollari. La richiesta riguarda le presunte violazioni dei brevetti detenuti da Oracle (relativi alla tecnologia Java) che il colosso di Mountain View avrebbe commesso nell’implementazione del sistema operativo Android.
In un documento presentato alla corte distrettuale del “Northern District” dello stato della California, Oracle giustifica la sua richiesta sulla base delle valutazioni che sono state compiute da un team di esperti, guidato da Iain Cockburn – professore in economia e finanzia presso l’università di Boston.
La vertenza legale, avviata da Oracle lo scorso agosto, affonda le sue radici nell’implementazione di Dalvik, la virtual machine Java sviluppata da Google ed adattata per lo specifico impiego sui dispositivi mobili. Sebbene Sun Microsystems, azienda acquistata nel 2009 da Oracle, avesse iniziato a distribuire Java sotto forma di prodotto opensource (OpenJDK, sotto licenza GPL2), si era comunque tenuti stretti i diritti per l’utilizzo della piattaforma sui dispositivi mobili. Il colosso di Mountain View ha provveduto a sviluppare la macchina virtuale Dalvik senza utilizzare OpenJDK. Non è infatti possibile prendere un’applicazione Java ed eseguirla direttamente su Android: essa deve essere necessariamente ricompilata ricorrendo a Dalvik.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il processo potrebbe iniziare a novembre con la prima seduta.
Ulteriori informazioni sulla vicenda che vede contrapposte Oracle e Google, sono disponibili in questi articoli.