È ormai consuetudine per Google presentare una nuova versione di Android in anticipo rispetto all’edizione annuale della conferenza I/O.
Android O, alias Android 8.0, dovrebbe essere distribuito nella sua release definitiva durante il prossimo mese di agosto, esattamente come accaduto con Nougat.
Una versione di anteprima è stata appena distribuita agli sviluppatori ed è attualmente compatibile con i Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus Player, Pixel, Pixel XL e Pixel C.
Le principali novità di Android O
I tecnici di Google hanno spiegato che Android O sarà molto attento per ciò che riguarda l’utilizzo della batteria: il sistema operativo “metterà le briglie” a tutti quei processi che utilizzano le risorse del sistema in maniera intensiva.
Utilizzando un approccio molto simile a quello che Apple iOS ha adoperato sin “dalla notte dei tempi”, anche Android O chiuderà automaticamente i processi in background ritenuti non essenziali.
Le app Android che restano in esecuzione in background avranno titolo per eseguire soltanto determinate azioni (ad esempio aggiornamenti sulla posizione dell’utente o richieste esplicite).
I dettagli tecnici non sono stati ancora rilasciati ma quello illustrato dai tecnici di Google sembra un buon punto di partenza per rendere Android un sistema più leggero e scattante.
Gli utenti di Android O potranno stabilire, in maniera puntuale, quali notifiche desiderano ricevere da ciascuna app e la scrittura sarà più semplice grazie alla rinnovata tastiera che supporta l’autocompletamento in qualunque applicazione.
Con Android O debutta anche la funzionalità Picture-in-Picture (PiP), a livello dell’intero sistema operativo. L’approccio è molto simile a quello di YouTube: qualunque video potrà essere riprodotto in un riquadro di dimensioni contenute che sarà ad esempio posizionabile in un angolo dello schermo.
Durante la riproduzione del video, si potrà continuare a usare normalmente lo smartphone o il tablet Android, eseguendo qualunque applicazione.
La “finestra” PiP conterrà anche i controlli per gestire direttamente la riproduzione del flusso video.
Google introdurrà anche il supporto multi-display anche se si tratta di una funzionalità principalmente destinata ai sistemi Chromebook capaci di eseguire app Android (App Android installabili sui nuovi Chromebook).
Tra le altre novità, Android O permetterà di usare una gamma di colori più ampia (supporto di AdobeRGB, Pro Photo RGB, DCI-P3), la tecnologia audio wireless LDAC di Sony, il protocollo di prossimità Wi-Fi Aware, che consente di far dialogare dispositivi fisicamente vicini senza bisogno di appoggiarsi a un access point, il framework Telecom che consentirà un’integrazione diretta delle app per la telefonia sviluppate da terze parti (i.e. operatori di telecomunicazioni).
Infine, un’indiscrezione sul nome: Android O potrebbe chiamarsi Android Oreo, dai famosi biscotti farciti prodotti e commercializzati da prodotto e commercializzato da Mondelēz. Non è dato sapere se Google abbia già stretto un accordo con l’azienda attiva nel settore alimentare come avvenne a suo tempo con Nestlé, proprietaria del marchio KitKat.