Se nei giorni scorsi Microsoft aveva ricevuto l’appoggio di altre aziende IT nella vertenza che vede la società di Redmond accusata di violazione di brevetto da parte di i4i (ved. questa notizia), l’azienda parte all’attacco nei confronti di Motorola.
Il gigante guidato da Steve Ballmer ha presentato ieri le sue rimostranze dinanzi ad una corte federale statunitense informando per conoscenza anche l'”International Trade Commission”. Secondo Microsoft i telefoni a marchio Motorola, basati sul sistema operativo Android, violerebbero nove brevetti di proprietà della società fondata da Bill Gates.
I brevetti oggetto di contestazione sembrano riguardare “Exchange ActiveSync“, software Microsoft che si occupa di sincronizzare messaggi di posta elettronica, calendario e liste dei contatti tra un dispositivo portatile quale può essere uno smartphone ed un sistema desktop. Gli altri brevetti paiono correlati alle tecnologie che consentono di visualizzare, sul display del dispositivo, informazioni sulla potenza del segnale e sullo stato della batteria.
Non è dato sapere quali siano i fattori che hanno indotto Microsoft a scendere sul piede di guerra. Alcuni analisti, come Chris Hazelton (The 451 Group), suggeriscono che la mossa della società di Ballmer si sia determinata per richiedere a Motorola il pagamento dei diritti di licenza sull’uso di ActiveSync in Android. Jack Gold, analista di J. Gold Associates, osserva che potrebbe essere un tentativo di mettere i bastoni tra le ruote alla crescita di Android che Gartner ha stimato come il secondo sistema operativo per dispositivi mobili, dopo Symbian, nel 2012. Altri analisti suggeriscono che potrebbe trattarsi di una manovra per spingere Motorola ad abbracciare il neonato Windows Phone 7.
Microsoft, da parte sua, ha dichiarato di aver agito con l’intento di proteggere la sua proprietà intellettuale facendo notare come altre aziende, tra le quali Nokia, hanno già avviato delle azioni legali su alcune delle tecnologie utilizzate nei moderni smartphone.
HTC, azienda taiwanese che sviluppa e commercializza diversi dispositivi mobili basati su Google Android, aveva siglato a fine aprile scorso un importante accordo con Microsoft proprio in materia di brevetti (ved. questo articolo). Non sono stati mai rivelati i brevetti oggetto dell’intesa: si sa solamente che Microsoft starebbe colloquiando, sui medesimi argomenti, con altri produttori di telefoni Android.
Il colosso di Redmond non è l’unico ad essersi mosso contro alcune società che producono device basati su Android: Apple, ad esempio, ha chiamato in causa HTC per violazione di brevetto mentre Oracle si è scagliata contro Google per ciò che riguarda l’implementazione di Java nel sistema operativo opensource.
Google, da parte sua, sta cercando di lanciare al massimo Android: proprio nei giorni scorsi, la società ha varato un servizio che ha come obiettivo quello di presentare tutti “gli androidi” commercializzati in vari Paesi del mondo, Italia compresa. La pagina web mette a disposizione degli interessati anche un meccanismo per comparare le caratteristiche dei dispositivi in vetrina.