Aggiornare le app Android potrebbe diventare da oggi un po´ più rischioso. Gli sviluppatori di Google hanno infatti deciso di modificare il comportamento del Play Store, applicazione che su Android si fa carico di gestire gli aggiornamenti dei software installati dall’utente.
In precedenza, Play richiedeva conferma prima di installare la nuova versione di un’applicazione che richiedeva un più ampio numero di permessi rispetto a quanto avveniva prima. D’ora in avanti, per impostazione predefinita, non appena l’utente acconsentirà all’installazione di un app sul suo dispositivo mobile, accetterà automaticamente ogni aggiornamento futuro, indipendentemente dai permessi richiesti.
Google ha presentato la novità come un tentativo di semplificare il processo d’installazione di applicazioni ed aggiornamenti. I permessi sono riportati citando categorie generiche come Posizione, Identità, SMS, Telefono, ID dispositivo e dati sulle chiamate e così via; chi volesse esaminare attentamente le autorizzazioni richieste da ogni app, dovrà “toccare” su ogni singola categoria e controllare i permessi specifici.
Secondo Marc Rogers, uno dei ricercatori del team di Lookout – app antimalware per Android – la novità presentata da Google non sarebbe un passo in avanti ed anzi introdurrebbe rischi aggiuntivi.
Chi nutrisse qualche timore, può valutare la disattivazione degli aggiornamenti automatici su Android accedendo al Play Store, selezionando l’icona nell’angolo superiore sinistro, “tappando” su Impostazioni, Aggiornamento automatico app, Non aggiornare automaticamente le app.
Anziché disattivare l’aggiornamento automatico per tutte le applicazioni Android, è possibile intervenire solo su singole app scegliendo Le mie app dal Play Store, individuando l’applicazione d’interesse quindi disattivando la casella Aggiornam. autom. dal menù impostazioni.
Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina di supporto di Google.
Ciò che ancor’oggi manca in Android è la presenza di una funzionalità di sistema che permetta di regolare in profondità i permessi che ciascuna applicazione può utilizzare. Dovrebbe essere l’utente a poter decidere se ridurre il ventaglio di autorizzazioni assegnate ad un’app, mettendo in conto anche il rischio di qualche malfunzionamento.