Di recente, aziende come Samsung e Google hanno dichiarato di aver esteso le loro politiche di aggiornamento per gli smartphone a sette anni. Questo significa che il supporto sarà garantito per più tempo, con tutti gli update di Android che ne derivano. Non è mai stato dunque così importante avere costantemente a disposizione degli strumenti utili per monitorare lo stato di salute del proprio dispositivo.
Anche se molti problemi hardware non possono essere diagnosticati correttamente (e tanto meno risolti) senza portare il telefono in un centro di assistenza, ci sono alcune cose che possono essere controllate in autonomia, risparmiando così tempo e denaro. Nel prossimo aggiornamento di Android 15, Google si starebbe preparando ad aggiungere una sezione totalmente dedicata alla diagnostica del dispositivo. Al suo interno gli utenti potranno eseguire alcuni test manuali, verificando così lo stato di salute di alcuni componenti interni.
Android 15: un sistema di diagnostica interno per evitare l’assistenza
Google ha rilasciato Android 15 Beta 3 all’inizio di questa settimana e, secondo quanto riportato da alcuni utenti che hanno usato la build sul loro smartphone Pixel, sarebbe venuto fuori qualcosa di mai visto prima. All’interno del menu impostazioni è emersa infatti una nuova voce chiamata Device Diagnostics.
La modalità diagnostica del dispositivo si apre con due voci: “Integrità dei componenti” e “Modalità di valutazione“. L’integrità dei componenti consente di eseguire test manuali e visualizzare lo stato della batteria così come quello dello spazio di archiviazione. La modalità di valutazione consente invece di usare un dispositivo per valutare un altro dispositivo.
Potrebbe essere questo un grande punto di svolta per il futuro, soprattutto per coloro che si ritrovano di fronte a problemi con il loro smartphone Android. Almeno inizialmente questa funzionalità, così come le build di Android 15 in beta, risulta disponibile solo per gli smartphone appartenenti alla gamma Pixel di Google.